Se l'umanità fosse in pericolo, occorrerebbe pensare al modo in cui salvarsi. Dopotutto, non dimentichiamo che, allo stato attuale, le moderne tecnologie potrebbero esserci notevolmente d'aiuto. Prevedere catastrofi o carestie o, ancora, epidemie, sebbene non una certezza, è oggi più fattibile che in passato. E non sono pochi i progetti che, nel caso dovessimo tutti correre al riparo, dovrebbero “accogliere” l'umanità. Tra fantascienza e realtà, dunque, storcendo magari un po' il naso davanti a tale evenienza, sappiate che qualcuno ci ha già pensato.
Ecco i 5 progetti che dovrebbero garantirci la sopravvivenza nel caso di un'Apocalisse, come teorizzato dal sito FanPage. Ma sappiate che dovete preparare le valigie perché sono sparsi nel mondo.
Capsule del tempo Westinghouse
Westinghouse è un'azienda famosa in tutto il mondo per essere la produttrice di reattori nucleari. Due di questi, costruiti per le esposizioni universali di New York del 1939 e del 1964, sono concepiti per resistere all'erosione del tempo, fino a 5 mila anni. Sempre che qualcuno, tra 5000 anni, si ricordi dove avremo seppellito tali capsule, ci sarà un bel da fare per tramandarne l'informazione. Ma all'interno, ne siamo certi, un vero e proprio tesoro odierno. Da alcuni testi letterari a riviste contenenti notizie del mondo che oggi ci riguarda, da monete a suppellettili di vario tipo, per passare a semi di piante di ogni genere, una delle due capsule avrebbe custodito parte della nostra quotidianità. Mentre l'altra conterrebbe preziose informazioni riguardanti gli sviluppi scientifici e tecnologici che racconterebbero al futuro quello che oggi noi siamo.
Cripta della civiltà
Il progetto della cosiddetta Cripta della Civiltà, Crypt of Civilization in inglese, nacque nel 1937. Si tratta di una costruzione situata presso la Oglethorpe University di Brookhaven, ad Atlanta, in Georgia. Costruita all'interno di una vecchia piscina, la cripta è lunga 6 metri e alta e profonda 3. Potrebbe, forse, ricordare un’antica tomba egiziana, sebbene all'interno siano custodite esclusivamente opere di letteratura su microfilm, insieme ad un lettore elettronico e a manovella. Insieme, anche la copia della sceneggiatura originale di Via col vento ed alcune riviste scientifiche. È stata sigillata nel 1940. E già all'epoca si era pensato che l'umanità dell’anno 8113 avrebbe riaperto la preziosa cripta.
Georgia Guidestones
Rimaniamo in zona con il Georgia Guidestones, risalente al 1980. Consiste in un monumento granitico di 6 lastre, ognuna ricoperta da iscrizioni in otto lingue. Pare che, in modo del tutto simile a Stonehenge, anche questo monumento sia orientato astronomicamente. Le fessure riprodotte dalle lastre, infatti, si rivolgono alla Stella Polare, alla posizione del Sole nei solstizi e negli equinozi, mentre un’altra è perpendicolare alla posizione del Sole al suo zenith. “Lasciate che queste pietre-guida conducano all’età della ragione”, si legge su una delle incisioni.
La volta dei semi
Una sorta di bunker tra le nevi norvegesi. Ma non si tratta di un rifugio convenzionale, quanto di un deposito per la conservazione delle sementi. Si chiama Svalbard Global Seed Vault e custodisce ormai decine di migliaia di campioni, che comunque restano di proprietà di coloro che li hanno depositati, mentre spetta al governo della Norvegia il garantirne la conservazione. Scolpito all'interno di una montagna, nel ventre di questo bunker la temperatura non scende mai al di sotto dei -3° C, assicurando in questo modo la naturale conservazione dei semi per migliaia di anni. Risale al 2006 la sua edificazione ed è stato concepito per ospitarne fino a 4,5 milioni. Si deve a Bill Gates una parte del finanziamento del progetto, insieme ad altre donazioni minori da parte della Fondazione Rockfeller e della Monsanto.
Orologio dei 10 mila anni
Ci spostiamo in Texas, precisamente a Van Horn, una tipica cittadina nel bel mezzo del deserto. A 450 metri di altitudine, si trova l'ingresso di un luogo bizzarro che ospita i lavori (tuttora in corso) di completamento dell’Orologio dei 10 mila anni.
Secondo quanto sostengono i progettisti, se l'umanità esiste come civiltà da 10 mila anni, questa sarà in grado di sopravvivere per altri 10 mila. A segnare il tempo che passa e si avvicina al traguardo un orologio, appunto. Le condizioni meteorologiche e geologiche sono in grado di preservarne il meccanismo, assolutamente privo di congegni tecnologici.
Federica Vitale
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