Passato l'11 maggio, fatidico giorno della fine di Roma a causa di un tremendo terremoto, rimane ancora una data, oltre a quella del 21 dicembre del 2012, in cui i Maya avrebbero annunciato attraverso la loro profezia un'epoca di grandi cambiamenti. E questa data è il 21 maggio, domani.
Secondo alcuni studiosi, infatti, il vulcano Marsili, risvegliatosi in primavera, potrebbe costituire il nuovo rischio. La sua potenza e le sue dimensioni sono davvero spaventose: situato a 150 chilometri dalle coste della Campania, Marsili che dal fondale ha un'altezza di oltre 3mila metri, è lungo 70 chilometri e largo 30. Infine, la sua vetta più alta è a 'soli' 450 metri dalla superficie del mare.
"Il dato preoccupante è che le aree costiere italiane a rischio da tsunami, già individuate con vari studi, ancora non sono tutelate da interventi strutturali preventivi né da attive misure di monitoraggio, di didattica e protezione civile" spiega il prof. Franco Ortolani dell'Università di Napoli. Lo studioso ha mostrato come negli ultimi 2000 anni si siano verificati 72 movimenti anomali del mare che hanno interessato le coste italiane. Secondo i dati forniti dallo Tsunamis research team dell'Università di Bologna e dall'Ingv, le aree interessate dagli tsunami, nel nostro paese sono state la Liguria (14 eventi), lo stretto di Messina, la Sicilia Orientale, la Calabria meridionale tirrenica, le Isole Eolie in testa con 23 eventi, l' Adriatico (10 eventi), il Golfo di Napoli (10 eventi), la Toscana (3 eventi), la Sicilia settentrionale (2 eventi), la Sicilia meridionale (2 eventi), la Calabria settentrionale ionica (1 evento) e infine il Lazio (1 evento).
"Un dato preoccupante - continua Ortolani - è rappresentato dall'evidenza che ben 18 tsunami del passato (di diversa importanza) sono avvenuti nei mesi estivi, quando centinaia di migliaia di persone distribuite lungo le coste e le spiagge. Mi auguro che i rappresentanti delle istituzioni non attendano il prossimo maremoto per avviare azioni di prevenzione".
La prevenzione, si sa, è la migliore cura. E se il tremendo maremoto causato da Marsili avvenisse domani? Oggi sarebbe già troppo tardi per correre ai ripari? Non solo, anche secondo l'interpretazione della Bibbia attraverso gli studi matematici, fornita da Harold Camping, è emerso che domani, 21 maggio, potrebbe esserci il famigerato giudizio universale.
Enzo Boschi presidente dell’Ingv interrogato qualche tempo fa riguardo all'eruzione di Marsili ha spiegato che non si tratta di un fenomeno improbabile, anzi:”Potrebbe succedere anche domani. Le ultime indagini compiute dicono che l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili. Inoltre abbiamo misurato la camera di magma che si è formata negli ultimi anni ed è di grandi dimensioni. Tutto ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe eruttare all’improvviso”.
Ma non disperiamo. Di date, previsioni e profezie ce ne sono a bizzeffe. E come diceva Rossella O'Hara...domani è un altro giorno.
Francesca Mancuso