È uno dei misteri più affascinanti. La leggenda dell'isola perduta di Atlantide non ha mai smesso di creare un'alone di curiosità e interesse attorno a sé. Di questa storia se n'è parlato in numerose occasioni, cercando ogni volta una spiegazione, una prova del fatto che sia realmente esistita.
Lo hanno fatto recentemente anche un gruppo di studiosi dell'Università di Hartford, nel Connecticut. Guidati dal professor Richard Freund, i ricercatori sostengono di aver scoperto che Atlantide fu sommersa da uno tsunami avvenuto poco a nord di Cadice, dove in tempi remoti c’era un piccolo arcipelago, mentre oggi vi è soltanto un'isola.
Partendo dall'osservazione della foto satellitare di una città sommersa, il team di studiosi ha effettuato altre analisi attraverso una serie di radar, esaminando anche la cartografia digitale, e adoperando la tecnologia subacquea.
Dall'incrocio dei dati, è emerso che nelle paludi del Parco Doñana erano presenti alcune “strane ombre geometriche di quelli che sembrano essere i resti di una città ad anello” sostiene Freund.
“Il momento più emozionante – continua - è stato quando è stata scoperta una statuetta che era chiaramente molto diversa da altre culture della zona, ma simile ad altri stili di scultura e arte rappresentativa dell’Età del Bronzo".
Andando oltre le ipotesi e le speculazioni, occorre esaminare alcuni dati incontrovertibili. Il filosofo greco Platone scrisse riguardo all'esistenza di Atlantide, ponendola geograficamente al di là dlele Colonne d'Ercole, dello stretto di Gibilterra. Un altro elemento potrebbe far pendere la bilancia a favore dell'ipotesi degli studiosi americani: la zona di Cadice è soggetta a tsunami e fenomeni di questo tipo. Da secoli esiste la documentazione a riguardo. Uno dei più grandi tsunami a noi noti è stato registrato nel novembre del 1755, quando un'onda alta 10 piani devastò le coste di Lisbona.
Francesca Mancuso