La turbolenza, un fenomeno difficile da spiegare e capire matematicamente. Ma il genio di Van Gogh riuscì a rappresentarlo molto meglio usando pennello e colori invece dei numeri.
Una delle sue più celebri opere, La Notte Stellata, raffigura proprio questo misterioso movimento, reso fluido e leggero dalla pennellata dell'artista.
All'interno di un flusso turbolento, vi sono delle strutture vorticose di grandezza e velocità differenti che lo rendono non predicibile nel tempo anche se il moto rimane deterministico e viene regolato dalle leggi del caos deterministico.
In termini tecnici, si dovrebbe conoscere esattamente tutto il campo di velocità in un dato istante e si dovrebbe anche essere in grado di risolvere le equazioni di Navier-Stokes per ottenere tutti i campi del moto futuro. Ma basterebbe anche la minima imprecisione per rendere sbagliata la soluzione.
Non a caso, a proposito della turbolenza, il fisico Werner Heisenberg ha detto: “Quando incontrerò a Dio, gli porrò due domande: Perché la relatività? E perché la turbolenza? Sono sicuro che avrà una risposta alla prima domanda”.
Natalya St. Clair nel video ha illustrato come Van Gogh abbia catturato questo profondo mistero nel suo lavoro.
Francesca Mancuso
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