Anche voi vittime del Blue Monday? Sappiate infatti che proprio ieri è stato il giorno più triste dell'anno e, se vi siete sentiti depressi, tristi e apatici, era del tutto “normale”.
Nel 2005, quando il professor Cliff Arnall, dell'Università di Cardiff, coniò l'espressione Blue Monday, era per riferirsi al più triste e infelice giorno dell'anno. E lo fece considerando una serie di fattori, quali le condizioni climatiche, i livelli di debito individuali e nazionali e le considerazioni che concludono la settimana finale di gennaio.
Quindi, se doveste capitarvi di controllare i vostri diari, i feed di Twitter o gli status di Facebook, realizzandone delle sequenze temporali, probabilmente troverete segni di malumore, stanchezza e angoscia. Fatelo ora, magari scorgendo tra le pagine del 24 gennaio 2005, del 23 gennaio 2006 e così via. E quest'anno, il 20 gennaio appunto.
Ad ogni modo, ieri è ormai passato e non possiamo far altro che constatare che nessun altro giorno dell'anno potrà essere così malvagio. Questo è, almeno secondo alcuni. Mentre altri sostengono che il lunedì più triste del 2014 sia stato effettivamente quello scorso, ovvero il 13.
Il tema, comunque, è molto serio. In Gran Bretagna, ad esempio, anche la rivista Mental Health ne parla approfonditamente. In particolare cercando di aiutare le persone con piccoli consigli su come affrontare questa nera giornata. Così, il facile accorgimento di vestirsi con colori diversi ed eccitanti ricorre come per ogni giorno. Piccoli toni di rosso o arancione, anche se ci si dirige sul luogo di lavoro. E, inoltre, non bisognerebbe mai dimenticare di essere gentili con il prossimo. Ma questo potrebbe essere un consiglio da seguire ogni giorno. E, come sempre da buona abitudine, esercizio fisico e buona alimentazione potrebbero esserci d'aiuto.
Il dottor Cliff Arnall avrebbe creato addirittura una formula matematica per spiegare le ragioni di tale tristezza. Una complicata equazione che, come anticipato, prende in considerazione le condizioni meteo del posto in cui si vive, le scarse risorse economiche dopo i bagordi natalizi e il calo motivazionale nel quale è facile incorrere.
Che ci si creda o no, comunque, la giornata di ieri è ormai passata. Ognuno l'ha vissuta a modo suo e, se un velo di tristezza è trapelato, probabilmente era del tutto indipendente dal Blue Monday in agguato. Ora che lo sappiamo, però, non ci resta che attendere il prossimo anno e constatare se la matematica non è un'opinione, ma sia davvero in grado di determinare anche i nostri stati d'animo.
Federica Vitale
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