Quante volte vi siete trovati a discutere con il vostro partner sul colore della carta da parati, delle tende o semplicemente di quello di una maglietta al momento dell'acquisto? Bene, non siete i soli. Ma se vi può sollevare il morale, le vostre discussioni sulle differenze di gradazione di colore percepite da voi e dal vostro partner sono oggetto di studio.
È noto, infatti, che le donne possiedano un assortimento cromatico molto più vasto rispetto a quello degli uomini. Laddove questi ultimi si fermano al giallo, per esempio, le donne sfoggiano infinite sfumature che vanno da giallo banana al limone, dal miele al lime, dal crema al giallo fosforescente, e così via. Che si possa parlare di Principio della Cromonomastica Genere-Dipendente? Per chi è pratico di linguaggio informatico, la CGA (Color Graphics Adapter) era una scheda grafica che visualizzava 16 colori contemporaneamente; la VGA (Video Graphics Array) arriva a visualizzarne 256 contemporaneamente su di una scala di 256.144 gradazioni di colore.
Per alcuni però si tratta di una vera e propria malattia. Si chiama acromatopsia e si tratta di un disagio alla vista che causa la distorsione nella percezione di forme e distanze e non permette di distinguere lo spettro dei colori. Chi è affetto da tale disturbo non è in grado di vedere i colori, ad eccezione del bianco e del nero e delle loro tonalità. Gli acromati, insomma, vedono la vita come un film in bianco e nero.
Il danno che genera la malattia è riportato a livello dei geni per l'opsina, quelli che creano le sfumature del verde, del rosso e del blu. Lo studio sulla acromatopsia è stato affrontato da un gruppo di studiosi dell'Arizona State University e della University of Maryland. Secondo la ricerca, la percezione dei colori è diversa a seconda del gene per la molecola fotorecettore del l'opsina; dunque, due persone potrebbero percepire un colore diversamente a causa delle mutazioni dovute all'evoluzione del gene di percezione.
In un campione di 236 individui di varie nazionalità, è stata rilevata una variante genetica identificata con il codice OPN1LW. Il gene con tale variante rileva lo spettro di luce per il verde. Al termine dello studio, le varianti totali evidenziate sono state 85, ossia altrettanti modi di percepire lo spettro. Dunque, alla base della differenziazione di percezione dei colori tra uomini e donne c'è la genetica. Magari, la prossima volta che decidete di che colore dipingere le vostre pareti, spingetevi ad interpretare quello che il vostro partner vi sta consigliando!
Federica Vitale