Durante il celebre Festival dell’Intelligenza Artificiale, un evento ha catturato l’attenzione globale: un robot umanoide ha letteralmente fatto la “mano morta”, toccando una giornalista. Questo episodio, divenuto immediatamente virale, potrebbe apparire a prima vista controverso. Tuttavia, le circostanze dell’accaduto gettano una luce diversa sulla questione. Senza una comunicazione ufficiale dall’azienda creatrice del robot, è stato possibile dedurre da altri materiali video che il robot eseguiva un’azione pre-programmata, una sorta di saluto meccanico e ripetitivo. Questo ha portato alla giornalista, posizionandosi in un punto specifico, ad essere toccata dalla mano del robot.
L’incidente, che ha visto protagonista il primo robot umanoide presentato dall’Arabia Saudita, ha sollevato diverse critiche. Il robot, parte di una coppia di androidi con tratti maschili e femminili, sembrava aver toccato in modo inappropriato la giornalista. Nonostante le apparenze, la reazione della giornalista è stata professionale, continuando il suo lavoro senza interruzioni, sebbene visibilmente sorpresa dall’evento. Le speculazioni sul gesto hanno proliferato online, con molti commenti che ironizzavano sull’umanità della macchina.
La verità dietro l’incidente
La spiegazione dietro questo gesto risiede nella programmazione del robot. Lontano dall’essere un comportamento intenzionale, l’azione era semplicemente parte di una sequenza predefinita di saluti, ripetuti numerosi volte durante la presentazione. Questo episodio solleva interrogativi sull’interpretazione delle azioni dei robot e sulla loro percezione pubblica.
L’evento apre un dibattito più ampio sull’intelligenza artificiale e sulle capacità effettive dei robot. Nonostante il progresso tecnologico, questi dispositivi rimangono limitati dalle istruzioni umane e dalla loro programmazione. Incidenti come quello avvenuto a Mosca nel 2022, dove un robot ha erroneamente ferito un bambino durante una partita di scacchi, evidenziano le sfide nel rendere i robot capaci di interpretare correttamente il mondo che li circonda. Analogamente, l’arruolamento di Saetta, il primo cane robot in Italia, dimostra l’utilizzo innovativo della robotica per scopi di sicurezza, pur sottolineando i limiti attuali di queste tecnologie.
Um robô humanoide é apresentado na Arábia Saudita e acontece isto:pic.twitter.com/UPevel31fM
— Xeixos (@Xeixos) March 6, 2024