Un gruppo di studiosi della Texas A&M School of Veterinary Medicine & Biomedical Sciences ha fatto nuove scoperte riguardo all’evoluzione dei gatti. Queste ricerche hanno permesso di comprendere meglio come specie come leoni, tigri e gatti domestici si siano differenziate tra loro e quali modifiche genetiche li aiutino a sopravvivere, per esempio migliorando la loro capacità di annusare la preda.
Questi scienziati hanno analizzato e confrontato i genomi di diverse specie di gatti. Hanno notato che i genomi felini sono generalmente più “stazionari” e meno vari rispetto ad altri mammiferi come i primati. Ciò significa che i gatti presentano meno riarrangiamenti complessi nel loro DNA.
Sensi affinati: oltre il genoma visibile
Una differenza notevole rispetto agli umani e alle grandi scimmie è la scarsità nei genomi felini di “duplicazioni segmentali“, ovvero copie di parti del DNA. Queste duplicazioni sono abbondanti nei primati e possono portare a una maggiore riorganizzazione dei cromosomi e, in alcuni casi, predisporre a condizioni genetiche specifiche. Il dottor Bill Murphy e i suoi colleghi hanno scoperto che i gatti possiedono una quantità molto inferiore di queste duplicazioni rispetto ai primati, suggerendo che questo potrebbe essere il motivo della loro maggiore stabilità genetica:
Sappiamo ormai da tempo che i cromosomi dei gatti di tutte le specie sono molto simili tra loro. Ad esempio, i cromosomi dei leoni e dei gatti domestici non differiscono quasi affatto. Sembra che ci siano molte meno duplicazioni, riarrangiamenti e altri tipi di variazioni rispetto a quelli che si trovano comunemente nelle grandi scimmie.
Nonostante la stabilità genetica, i gatti hanno comunque una diversità interna. In particolare, una regione del cromosoma X si è rivelata essere il punto caldo per i riarrangiamenti genetici. Questo ha aiutato a isolare geneticamente alcune specie di gatti l’una dall’altra. Approfondendo le nuove sequenze genomiche, i ricercatori hanno fatto luce sul legame tra il numero di geni olfattivi e le variazioni nei comportamenti sociali dei felini. Per esempio, i leoni, che sono animali sociali, sembrano avere meno geni per il rilevamento dei feromoni rispetto alle tigri, che vivono isolate e hanno bisogno di un ampio repertorio di recettori per cacciare e riprodursi su grandi territori.
Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate per la mappatura del genoma, gli scienziati sono ora in grado di studiare in dettaglio aree del genoma in precedenza difficili da analizzare, come quelle responsabili dell’olfatto. Questo nuovo metodo di sequenziamento, chiamato “trio binning“, ha reso possibile separare con precisione il DNA materno da quello paterno negli ibridi di prima generazione, ottenendo mappe genetiche più complete e dettagliate. Comprendere le variazioni genetiche tra le specie di felini non solo è affascinante ma è anche vitale per gli sforzi di conservazione. Riconoscere le specializzazioni genetiche aiuta gli scienziati a proteggere e preservare le specie nel loro ambiente naturale.