Che i rifiuti siano il grattacapo del nostro tempo è ormai chiaro a tutti. Meno evidente è invece che la quantità di spazzatura sulla Terra sia con ogni probabilità irrisoria rispetto a tutta quella che le ruota attorno, nello spazio. Questa immagine è stata scattata dall’ ESA (European Space Agency) un paio di anni fa e riporta fedelmente la drammatica situazione dell’immondizia spaziale, costituita per lo più da ferraglia (37,7 %), frammenti di satelliti militari, commerciali e scientifici. Ce ne sono circa 12,000, fra i quali solo un migliaio attualmente funzionanti. Tutto il resto è spazzatura: il 31,3 % è costituito da carichi abbandonati, il 16,6 % da pezzi di vettori, il 13 % da oggetti persi nel corso di passeggiate spaziali e infine l’ 1,3 % dai cosiddetti detriti anomali.
Un totale di circa 500,000 oggetti di varie dimensioni contribuiscono alla formazione dell’anello visibile nella foto: non mancano poi oggetti vintage che su Ebay sarebbero oggetto di aste all’ultimo secondo: un guanto perduto dall’equipaggio della Gemini 4, una macchinetta fotografica scivolata dalle mani di Michael Collins durante la missione Gemini 10 e probabilmente numerosi altri “reperti” storici.
Curiosità a parte, questa enorme quantità di oggetti attorno alla sfera terrestre desta molte preoccupazioni: essi viaggiano a velocità altissime (28,200 kph) ed eventuali collisioni possono provocare seri danni.
In effetti eventi simili si sono già verificati: la scorsa settimana, ad esempio, il satellite Galaxy 15 ha perso il controllo ed è stato trascinato via dai detriti nel loro vortice attorno alla Terra. Circa un anno fa, invece, un altro satellite (Iridium) entrò in collisione con l’abbandonata navicella Russian Cosmos 2251, provocando la dispersione di numerosi piccoli nuovi oggetti nella già affollata orbita di rifiuti. Nel 2007 la stessa Cina distrusse intenzionalmente un satellite ad un’altezza di circa 850 km sopra la Terra, creando una nube di detriti tuttora in circolo.
Il risultato di questi episodi è piuttosto evidente: la spazzatura aumenta vertiginosamente, e con essa i pericoli correlati: basti pensare al piccolissimo frammento di vernice che scalfì di oltre un millimetro uno dei finestrini dello Shuttle qualche anno fa.
Di fatto la quantità di oggetti dispersi è direttamente proporzionale alla probabilità che essi si scontrino, e da ciascuno scontro deriva un ulteriore aumento dei rifiuti: una catena di eventi che si presenta come un circolo vizioso a dir poco inquietante.