Europa, una luna di Giove, emerge sempre più come un candidato promettente per la ricerca di vita extraterrestre nel nostro Sistema Solare. Studi precedenti avevano già messo in luce l’esistenza di un oceano salato sotto la sua superficie ghiacciata. Fino ad ora, però, restava un mistero se questo oceano potesse contenere elementi essenziali per la vita, come il carbonio.
Una svolta è arrivata con l’utilizzo del telescopio spaziale James Webb, che ha permesso agli astronomi di individuare anidride carbonica in un’area ben definita sulla crosta ghiacciata di Europa. Questi risultati suggeriscono che il carbonio provenga direttamente dall’oceano sotterraneo, escludendo fonti esterne come i meteoriti, e si sia depositato recentemente in termini geologici. Un dato di fondamentale importanza per valutare la potenziale abitabilità di questo ambiente extraterrestre.
Interazione tra superficie e oceano
L’anidride carbonica è stata trovata in abbondanza in una zona denominata Tara Regio, caratterizzata da un terreno giovane e caotico. Qui, il ghiaccio superficiale sembra essere stato compromesso, suggerendo un possibile scambio di materiale tra l’oceano sotterraneo e la superficie. Questa scoperta è stata possibile grazie allo spettrografo nel vicino infrarosso di Webb (NIRSpec), che ha analizzato la superficie di Europa con una precisione senza precedenti. La natura instabile dell’anidride carbonica sulla superficie di Europa implica che la sua presenza sia relativamente recente, un’osservazione che trova ulteriore conferma nella localizzazione di questa sostanza in una regione geologicamente giovane.
Parallelamente, gli scienziati hanno indagato la presenza di pennacchi di vapore acqueo sulla superficie di Europa. Sebbene tentativi precedenti di rilevare tali pennacchi siano stati segnalati nel 2013, 2016 e 2017 tramite il telescopio spaziale Hubble, le prove definitive sono state elusive. Con i nuovi dati forniti da Webb, non è stata rilevata alcuna attività di pennacchi, permettendo di stabilire un limite superiore alla velocità di eventuale espulsione di materiale. Tuttavia, l’assenza di rilevamento non esclude definitivamente la presenza di pennacchi. Queste informazioni sono di grande importanza per future missioni come Europa Clipper della NASA e il Jupiter Icy Moons Explorer dell’ESA (Juice), lanciato il 14 aprile 2023.