Nel cuore dell’era dei dinosauri, gli oceani erano dominati da creature maestose e formidabili, e una recente scoperta ha permesso agli scienziati di immergersi più a fondo in questo passato remoto. Pubblicato sulla prestigiosa rivista Scientific Reports, un nuovo studio ha illuminato il mondo della paleontologia, identificando i fossili di un rettile marino vissuto circa 170 milioni di anni fa. Questa creatura è considerata come il più antico pliosauro megapredatore conosciuto. Questa scoperta, avvenuta nel nord-est della Francia, apre nuove prospettive sull’evoluzione dei plesiosauri, aggiungendo un tassello fondamentale alla comprensione di questi rettili preistorici.
Questi giganti marini, noti come pliosauri, erano caratterizzati da un collo corto e un cranio imponente. Sebbene la loro presenza nei mari risalga a oltre 200 milioni di anni fa, hanno assunto un ruolo marginale negli ecosistemi marini fino a una trasformazione improvvisa che li ha visti evolversi in predatori apicali. L’analisi dettagliata condotta da un team internazionale di paleontologi ha portato all’identificazione di un nuovo genere di pliosauri, denominato Lorrainosaurus, evidenziando come questa evoluzione si sia concretizzata dopo una differenziazione della nicchia alimentare e il declino di altri rettili marini predatori.
Il gigante degli abissi
Con una lunghezza delle mascelle di oltre 1,3 metri e dotato di enormi denti conici, il Lorrainosaurus si imponeva come una creatura formidabile. Il suo corpo massiccio, simile a un siluro, era mosso da arti che ricordano pinne, conferendo a questo pliosauro una presenza dominante negli oceani del Giurassico. Sven Sachs, del Naturkunde-Museum di Bielefeld, spiega che il Lorrainosaurus rappresenta uno dei primi pliosauri di dimensioni gigantesche, precursore di una dinastia di megapredatori che hanno regnato negli oceani per circa 80 milioni di anni.
Questo leviatano, che si stima avesse una lunghezza superiore ai 6 metri, visse all’alba del Giurassico medio, un periodo del quale, fino ad ora, si conosceva poco riguardo ai plesiosauri. Daniel Madzia, collaboratore dello studio e membro dell’Istituto di Paleobiologia dell’Accademia delle Scienze polacca, sottolinea l’importanza della scoperta del Lorrainosaurus, evidenziando come la sua emergenza come mega-predatore sia coincisa con un cambiamento significativo negli ecosistemi marini circa 175-171 milioni di anni fa.
I resti di questo gigante preistorico sono stati ritrovati nel 1983 in un taglio stradale vicino a Metz, in Lorena. Nonostante la loro importanza, sono rimasti in gran parte inesplorati fino alla recente rivalutazione. Benjamin Kear, del Museo dell’Evoluzione dell’Università di Uppsala, ha partecipato attivamente allo studio, rivelando che esemplari come il Pliosaurus e il Kronosaurus erano veri giganti, lunghi oltre 10 metri, e rappresentavano l’equivalente delle odierne orche, dominando la catena alimentare marina.
I fossili di Lorrainosaurus sono fondamentali per colmare le lacune nella nostra comprensione degli ecosistemi marini preistorici, specialmente considerando i drastici cambiamenti ecologici che hanno modellato l’Europa occidentale durante il primo Giurassico medio. La scoperta di questo nuovo genere di pliosauro suggerisce che l’ascesa dei pliosauri giganti come predatori dominanti avvenne molto prima di quanto precedentemente ipotizzato.