Pianeta Nove esiste: trovate le prove del pianeta X nel nostro Sistema Solare

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Pianeta Nove
@Wikimedia Commons

Da anni, alcuni astronomi sostengono che comportamenti insoliti ai confini del nostro sistema solare possano essere meglio spiegati attraverso l’esistenza di un pianeta ancora non scoperto. Questa ipotesi aiuterebbe a comprendere le orbite degli oggetti situati nelle estreme periferie del sistema solare, posizionati a una distanza dal Sole superiore di 250 volte rispetto alla Terra.

Recentemente, Konstantin Bogytin, un astronomo che ha contribuito a divulgare questa teoria, ha annunciato che lui e il suo team hanno scoperto nuove prove che suggeriscono l’esistenza di tale pianeta. Secondo Bogytin, i risultati ottenuti rappresentano “la più forte evidenza statistica finora che il ‘Pianeta Nove’ sia realmente là fuori”. L’indagine si è concentrata su un insieme di oggetti transnettuniani, o TNO, che si trovano ai confini del sistema solare, oltre Nettuno.

Questa imminente fase di esplorazione promette di fornire intuizioni cruciali sui misteri delle zone più remote del nostro Sistema Solare.

La conferma di “Pianeta Nove”

Questi oggetti presentano movimenti instabili a causa delle interazioni con l’orbita di Nettuno. Questa instabilità ha reso difficile la loro analisi, motivo per cui gli astronomi che ipotizzano l’esistenza del Pianeta Nove hanno solitamente evitato di includerli nei loro studi. Tuttavia, il team di Bogytin ha deciso di esaminare proprio questi oggetti per cercare di comprendere meglio i loro movimenti. La spiegazione più plausibile, secondo il dottor Bogytin, è la presenza di un altro pianeta non ancora scoperto.

Per arrivare a questa conclusione, sono state effettuate numerose simulazioni per analizzare come l’orbita di questi oggetti fosse influenzata da vari fattori, inclusi i pianeti giganti come Nettuno, la “marea galattica” proveniente dalla Via Lattea e le stelle di passaggio. Una comprensione più approfondita dell’esistenza o meno del Pianeta Nove sarà possibile con l’attivazione dell’Osservatorio Vera C. Rubin, attualmente in costruzione in Cile. Una volta operativo, questo osservatorio permetterà di scandagliare il cielo per analizzare il comportamento di questi oggetti distanti. Il lavoro di ricerca è stato pubblicato su arXiv.