Gli antibiotici del futuro si cercheranno nei fondali degli oceani. Grazie al progetto di collaborazione internazionale PharmaSea che, per quattro anni gli scienziati di Regno Unito, Belgio, Norvegia, Spagna, Irlanda, Germania, Italia, Svizzera e Danimarca potranno beneficiare di 9,5 milioni di euro di finanziamenti da parte dell’Unione europea, del mondo accademico e no profit per raccogliere campioni e sedimenti dalle enormi e mai sfruttate fosse oceaniche.
Il progetto si concentra sulla ricerca PharmaSea BioDiscovery e lo sviluppo e la commercializzazione di nuovi composti bioattivi a partire da microrganismi marini, tra cui spugne e batteri presenti nelle acque profonde.
Il team internazionale di scienziati è guidato dal professor Marcel Jaspars dell’Università di Aberdeen, in Scozia, e coordinato dalla Dott. Camila Esguerra dell’Università di Lovanio in Belgio.
Uno degli obiettivi di PharmaSea è quello di scoprire nuovi batteri marini in grado di produrre altrettanto nuovi antibiotici: “C’è una reale mancanza di buoni antibiotici. Dal 2003 non è stato immatricolato alcun antibiotico completamente nuovo” ha detto Marcel Jaspars, professore di Chimica e Direttore del Centro di biologia marina presso l’Università di Aberdeen.
PharmaSea si concentrerà anche sulla scoperta di farmaci per malattie neurologiche e infiammazioni. Prima di questo progetto, solo pochi campioni sono stati prelevati dai fondali marino come spiega il sito dell’iniziativa, secondo cui PharmaSea non avrà solo il compito di esplorare nuovi territori in fondo degli oceani, ma individuare anche nuove aree di spazio chimico.
“Siamo abbastanza fiduciosi, troveremo una serie di emozionanti nuovi farmaci” ha detto la dott.ssa Camila Esguerra. Utilizzando i pescherecci, i ricercatori manderanno nei fondali un campionatore su una bobina di cavi per la raccolta dei sedimenti. Gli scienziati tenteranno poi di analizzare la crescita di batteri e funghi unici presenti nei sedimento, che potrebbero essere estratti per isolare nuove molecole da destinare infine ai farmaci.
I primi test sul campo saranno effettuati il prossimo autunno nella Fossa di Atacama, nel Pacifico orientale, circa 100 miglia al largo delle coste del Cile e del Perù. La squadra poi si sposterà nelle acque artiche al largo della Norvegia e dell’Antartide. Per finire, saranno analizzati anche i fondali al largo della Nuova Zelanda e della Cina.