Nelle ultime ore, il magistrato Santiago Pedraz, in servizio presso l’Audiencia Nacional, ha disposto la sospensione provvisoria dell’app di messaggistica Telegram. Questa misura arriva in risposta a una querela presentata da giganti mediatici quali Mediaset, Atresmedia e Movistar Plus, che accusano l’applicazione di utilizzare impropriamente contenuti audiovisivi tutelati dal diritto d’autore.
In un contesto in cui si richiedeva un intervento cautelare da parte delle aziende di produzione audiovisiva per interrompere le operazioni di Telegram durante l’indagine, il capo del Tribunale Centrale d’Istruzione Numero 5 ha preso questa decisione. La scelta è stata compiuta a causa dell’omissione di Telegram, lanciata nel 2013 e nota per la sua natura crittografata, di fornire le informazioni sollecitate dalla corte. Di conseguenza, è stato ordinato agli operatori di telecomunicazioni di impedire temporaneamente l’accesso a Telegram in Spagna. Al momento, nonostante l’ordine di sospensione imminente, Telegram continua a funzionare, anche se sono stati segnalati disagi nell’accesso da parte degli utenti spagnoli, come riportato da DownDetector.
La popolarità e le polemiche di Telegram
Telegram si è affermata come una valida alternativa a WhatsApp, particolarmente in momenti di malfunzionamento di quest’ultima. Fondata oltre un decennio fa dai fratelli russi Nikolai e Pavel Durov, ha guadagnato popolarità per la maggiore libertà concessa nei contenuti condivisi e nelle attività svolte, portando alla creazione di svariati gruppi. L’app, che garantisce la crittografia end-to-end dei messaggi, ha visto anche l’ascesa di canali pubblici dove gli utenti possono liberamente scambiare messaggi e file, beneficiando di generosi limiti sulla dimensione dei file scambiabili.
In passato, Telegram è stata rimossa dagli app store o ha affrontato accuse legali per aver facilitato lo scambio di contenuti illegali, per poi essere reintegrata nonostante diverse cause pendenti. Incidenti notevoli includono la rimozione dall’App Store di Apple per un caso di pornografia infantile e la sospensione in Brasile per la mancata collaborazione in un’inchiesta su gruppi neonazisti.
L’applicazione ha incontrato non pochi ostacoli, trovandosi spesso al centro di controversie legate all’utilizzo da parte di organizzazioni illegali o estremiste, come l’uso da parte dello Stato Islamico per rivendicare attacchi terroristici. Problemi con gruppi di estrema destra, la diffusione di contenuti violenti, il traffico di droga e le violazioni del copyright hanno segnato il cammino di Telegram.
Nel 2019, Telegram ha preso provvedimenti contro canali che diffondevano materiale pirata, seguito da segnalazioni da parte dell’Unione Europea per la condivisione di contenuti non autorizzati. La sospensione provvisoria imposta dall’Audiencia Nacional rappresenta un capitolo cruciale nell’indagine sui canali distributivi della pirateria e nella lotta contro l’uso improprio di contenuti protetti dal diritto d’autore.