OSIRIS-REx svela i segreti dell’asteroide Bennu: scoperte incredibili sulla vita e il Sistema Solare

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Bennu
©NASA

A settembre 2023, la capsula della sonda OSIRIS-REx della NASA ha riportato sulla Terra un campione di regolite carbonacea incontaminata dall’asteroide Bennu.

Questo evento ha segnato la conclusione di un viaggio di andata e ritorno di 7 anni attraverso il Sistema Solare. Gli scienziati, entusiasti di analizzare i circa 120 grammi di materiale spaziale, sperano di ottenere preziosi indizi sulla storia del nostro Sistema Solare e sull’origine della vita sulla Terra.

Dante Lauretta, co-autore principale dello studio pubblicato su Meteoritics & Planetary Science e principal investigator per OSIRIS-REx presso l’Università dell’Arizona, ha dichiarato:

Il campione che abbiamo ricevuto è il più grande serbatoio di materiale asteroidale inalterato sulla Terra in questo momento.

Le analisi iniziali hanno rivelato tracce di carbonio e acqua, ma una scoperta inaspettata è stata la presenza di fosfato di magnesio-sodio, un composto ionico formato da magnesio (Mg2+) e fosfato (PO43-), non rilevato precedentemente dai dati di telerilevamento della sonda.

Secondo un comunicato stampa della NASA, la scoperta del fosfato di magnesio-sodio su Bennu indica che l’asteroide potrebbe essersi staccato da un piccolo e primitivo mondo oceanico ormai scomparso, come spiegato da Lauretta:

La presenza e lo stato dei fosfati, insieme ad altri elementi e composti su Bennu, suggeriscono un passato acquoso per l’asteroide. Bennu potrebbe essere stato parte di un ambiente più umido in passato, anche se questa ipotesi richiede ulteriori indagini.

Il 20 ottobre 2020, la sonda OSIRIS-REx ha raccolto il campione di regolite utilizzando il Touch-and-Go Sample Acquisition Mechanism (TAGSAM), un dispositivo di campionamento su un braccio articolato. Bennu, un piccolo asteroide di tipo B, è stato scelto per la sua composizione primitiva carbonacea e la presenza di minerali contenenti acqua, come indicato dalle osservazioni telescopiche.

Un’analisi approfondita dei campioni di Bennu

Il campione, prelevato da un sito chiamato Nightingale nel cratere Hokioi, ha rivelato che la regolite è composta principalmente da fillosilicati contenenti magnesio, tra cui serpentino e smectite, rocce tipiche delle dorsali oceaniche terrestri. Il confronto tra questi serpentiniti e i loro omologhi terrestri offre spunti sul passato geologico di Bennu, suggerendo un’origine in un ambiente acquoso.

Nonostante la superficie di Bennu possa essere stata alterata dall’acqua nel tempo, conserva ancora caratteristiche antiche risalenti ai primi giorni del Sistema Solare. I materiali di superficie di Bennu mantengono elementi originali della nube di gas e polvere, conosciuta come disco protoplanetario, da cui si sono formati i pianeti del nostro Sistema Solare.

La missione OSIRIS-REx ha confermato che Bennu è ricco di carbonio, azoto e composti organici essenziali per la vita, oltre al fosfato di magnesio, scoperte fondamentali, secondo Lauretta:

Queste scoperte sottolineano l’importanza di raccogliere e studiare materiale da asteroidi come Bennu – specialmente materiale a bassa densità che di solito si disintegra entrando nell’atmosfera terrestre.

 

Questo materiale detiene la chiave per svelare i complessi processi di formazione del Sistema Solare e la chimica prebiotica che potrebbe aver contribuito all’emergere della vita sulla Terra.

Lo studio non ha rivelato solamente delle importanti scoperte scientifiche, ma ha anche evidenziato l’importanza di continuare a raccogliere campioni per comprendere le complessità geologiche e geochimiche degli asteroidi e le loro implicazioni per la formazione e l’evoluzione del nostro Sistema Solare.