OpenAI e Meta pronte a lanciare nuovi modelli di Intelligenza Artificiale in grado di ragionare

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IA in grado di ragionare

OpenAI si sta preparando a lanciare il modello GPT-5, che promette di essere una pietra miliare nel campo dell’intelligenza artificiale generativa. Sebbene i dettagli specifici rimangano confidenziali, le anticipazioni suggeriscono un potenziamento significativo rispetto ai predecessori. Il modello GPT-5 potrebbe includere avanzamenti come una maggiore capacità di ragionamento, integrazione di processamento video e una finestra di contesto estesa per risposte più coerenti e pertinenti​.

Questi sviluppi potrebbero portare alla creazione di agenti completamente autonomi, capaci di eseguire compiti su commissione senza supervisione diretta, cambiando radicalmente il nostro modo di interagire con le AI​​. La possibile introduzione di un modello intermedio, GPT-4.5, prima del lancio di GPT-5, indica un percorso evolutivo graduale ma costante.

L’ambizione per l’Intelligenza Generale Artificiale

Dall’altra parte, Meta non è da meno con i suoi sviluppi, puntando al lancio di Llama 3 e esplorando il territorio dell’intelligenza generale artificiale (AGI). La fusione del gruppo di ricerca FAIR AI con il team GenAI evidenzia un impegno verso obiettivi ambiziosi, come l’integrazione di una vasta quantità di GPU Nvidia H100, puntando a raggiungere un totale di 600.000 unità entro fine anno​. Zuckerberg ha sottolineato che, nonostante l’accento posto sull’AI e sull’AGI, Meta non trascura altri progetti innovativi come il Metaverse, pianificando di integrare personaggi AI nelle sue applicazioni sociali e promuovendo ulteriori sviluppi nelle tecnologie di realtà virtuale​.

Mentre attendiamo ulteriori dettagli sui lanci di GPT-5 e Llama 3, è chiaro che entrambi OpenAI e Meta stanno spingendo i limiti dell’intelligenza artificiale, non solo in termini di capacità tecniche, ma anche nell’apertura di nuovi scenari applicativi. Questo progresso non solo enfatizza l’importanza della sicurezza e dell’etica nell’uso dell’AI, ma apre anche nuove possibilità per il futuro dell’interazione umana con le macchine.