Novità sulle onde gravitazionali, le onde di metrica dello spazio-tempo – ipotizzate da Albert Einstein nella sua teoria della relatività – la cui presenza è rilevabile solo dopo eventi gravitazionalmente catastrofici come la collisione fra due buchi neri.
I risultati preliminari dei test dei sensori che verranno installati a bordo di LISA Pathfinder (la missione ESA il cui lancio è previsto per il 2014) hanno fatto registrare prestazioni 2-3 volte superiori ai requisiti richiesti. Come riporta il sito Media Inaf, nei test a terra l’Optical Metrology Subsystem – il sottosistema di LISA Pathfinder che cercherà di registrare il passaggio di onde gravitazionali, misurando con un raggio laser lo spostamento di due cubi d’oro-platino l’uno rispetto all’altro – ha dimostrato di poter raggiungere una precisione di due picometri (due miliardesimi di millimetro).
Il sistema dovrebbe quindi essere in grado di registrare increspature nel tessuto dello spazio come quelle provocate dallo scontro tra grandi corpi celesti. La deviazione angolare del raggio laser che ha il compito di controllare i due cubi d’oro-platino ha invece un’accuratezza di un centesimo di miliardesimo di grado, “come l’angolo sotteso dall’impronta di un astronauta sulla Luna”, ha spiegato il project scientist della missione LISA Pathfinder, Paul McNamara.
A condurre i test in questione, in condizioni di vuoto e temperatura simili a quelle dello spazio, sono i membri dell’instrument team (Astrium GmbH, Albert Einstein Institute ed ESA), nelle strutture di Astrium GmbH ad Ottobrunn, in Germania. “Quando, una volta in orbita nello spazio, LISA Pathfinder raggiungerà il suo punto di destinazione – ha aggiunto McNamara – a circa 1,5 milioni di km dalla Terra, ci attendiamo prestazioni ancora migliori”.