Nuovo studio mette in discussione le nostre convinzioni: gli esseri umani non hanno libero arbitrio

Entra nel nuovo canale WhatsApp di NextMe.it
libero arbitrio

Robert Sapolsky, eminente neurobiologo dell’Università di Stanford, ha recentemente presentato una teoria che ha acceso un acceso dibattito nel mondo accademico: gli esseri umani non possiedono il libero arbitrio. Se per la maggioranza delle persone l’idea del libero arbitrio è un pilastro nella comprensione della moralità, della responsabilità e nella costruzione di molti sistemi giuridici, Sapolsky si discosta radicalmente da questa visione. Sostiene infatti un punto di vista deterministico, asserendo che gli individui non hanno realmente scelte nelle loro azioni:

Il mondo è caratterizzato da un’ingiustizia intrinseca, in cui premiamo o puniamo le persone per comportamenti sui quali non hanno vero controllo.

Ma la posizione di Sapolsky non è accettata da tutti. Alcuni ritengono che abbandonare la credenza nel libero arbitrio possa avere conseguenze negative. Alcune ricerche hanno mostrato che chi non crede nel libero arbitrio tende a comportarsi in modo meno etico e più aggressivo. Saul Smilansky, filosofo citato dal LA Times, sostiene che abbracciare il determinismo potrebbe portare a una catastrofe morale. Analogamente, il neuroscienziato Peter U. Tse contesta la tesi di Sapolsky, argomentando che la variabilità dell’attività neurale contraddice la teoria del determinismo. Tse, come Smilansky, ritiene dannoso diffondere l’idea che siamo semplici burattini biochimici.

Nonostante le critiche, Sapolsky rimane convinto delle sue affermazioni. Sebbene riconosca che la sua teoria possa apparire pericolosa, crede che abbracciare un punto di vista deterministico possa, nella maggior parte dei casi, portare a una visione più umana della società:

Non dobbiamo temere un mondo deterministico, poiché anche in tale scenario la società ha gli strumenti per gestire comportamenti pericolosi e incentivare azioni positive.

Le implicazioni di una vita senza libero arbitrio

Nel suo nuovo libro, “Determined: A Science of Life Without Free Will“, Sapolsky approfondisce l’argomento, illustrando le basi scientifiche del suo pensiero. Secondo il neurobiologo, affinché esista il libero arbitrio, questo dovrebbe manifestarsi biologicamente indipendentemente dalla storia di un individuo.

Spiega che sarebbe necessario isolare specifici neuroni responsabili di un comportamento, indipendentemente da fattori esterni come ambiente, ormoni e cultura di appartenenza. Ma per Sapolsky, questo scenario è altamente improbabile, se non impossibile. Tuttavia, sottolinea anche le conseguenze profonde di tale rinuncia al concetto di libero arbitrio, che andrebbe a scardinare il nostro senso di identità e il significato che attribuiamo alla vita.