Le truffe telefoniche stanno diventando sempre più sofisticate e difficili da individuare. Un caso recente ha scosso una persona, la quale ha ricevuto una chiamata che l’ha informata che qualcun altro aveva avuto accesso al suo account email per oltre una settimana e aveva già scaricato i dati dell’account.
Con queste tattiche, i truffatori mirano a spaventare le vittime, spingendole ad agire in modo affrettato. Purtroppo, questo tipo di truffa ha successo più spesso di quanto si possa immaginare.
Quando cercare il numero su Google non basta: numeri falsi
Anche chi si prende la briga di verificare il numero di telefono su Google può cadere nella trappola. Un dipendente Microsoft, ad esempio, cercando il numero su internet, si sarebbe sentito sicuro, poiché il numero appariva effettivamente su una pagina ufficiale di Google. Tuttavia, quel numero era legato alle chiamate del Google Assistant e riguardava esclusivamente l’Australia. Questo dimostra quanto sia semplice per i truffatori manipolare le informazioni e creare un senso di falsa sicurezza.
Secondo Mitrovic, esperto di sicurezza informatica, è estremamente facile per i truffatori falsificare i numeri di telefono dei chiamanti, proprio come accade con le email che simulano indirizzi apparentemente legittimi. I criminali possono persino fingere di essere parenti della vittima, una tecnica che ha già messo in difficoltà diverse famiglie.
Le truffe su WhatsApp e le voci artificiali ingannano sempre più persone
Un altro metodo di truffa molto comune avviene tramite WhatsApp. I truffatori contattano le vittime utilizzando numeri sconosciuti, spesso senza foto profilo, e si limitano a chiedere una risposta, senza inizialmente avanzare richieste di denaro. In questi casi, la polizia consiglia di contattare la persona sospettata attraverso il suo vecchio numero, poiché spesso il trucco si svela già così.
Un episodio recente ha mostrato come una potenziale vittima sia riuscita a smascherare una truffa, riconoscendo che la voce dall’altra parte della chiamata non era quella di una persona reale, ma una voce generata da un’intelligenza artificiale, che si rivelava “troppo perfetta” nella pronuncia e nei tempi di risposta. Questa scoperta ha permesso di sventare la truffa prima che fosse troppo tardi.
Anche se non è confermato se questo tipo di truffa sia arrivato in Italia, è noto che le frodi si diffondono facilmente da un Paese all’altro. Per questo motivo, gli utenti, in particolare quelli di Gmail, dovrebbero essere particolarmente attenti ai tentativi di phishing.