Boeing ha presentato una propria idea per aiutare la NASA a rimettere in carreggiata il progetto di ritorno dei campioni marziani, rispettando il budget. NASA ha lanciato una richiesta di nuove idee per riportare sulla Terra materiale marziano scientificamente inestimabile dopo che il piano attuale è stato giudicato troppo costoso (circa 11 miliardi di dollari) e troppo complesso, oltre a presentare problemi di tempistiche. La visione di Boeing per un concetto rivisitato della missione di ritorno dei campioni marziani è stata presentata la scorsa settimana dall’ex scienziato capo della NASA, Jim Green, durante il summit annuale Humans to Mars.
Il nuovo concetto si basa sull’uso del razzo Space Launch System (SLS) della NASA, per il quale Boeing è il principale appaltatore. Questo gigantesco razzo, che ha avuto un buon esito nel suo primo e finora unico volo – la missione lunare Artemis 1 alla fine del 2022 – potrebbe trasportare tutto l’hardware necessario per realizzare una missione ambiziosa e multi-veicolo di ritorno dei campioni marziani, come affermato da Green durante la sua presentazione:
Per ridurre la complessità della missione, una delle principali richieste della NASA, questo nuovo concetto prevede un solo lancio.
Dettagli del Piano di Boeing per la Missione su Marte
Il piano precedente della NASA prevedeva lanci multipli per posizionare un Mars Ascent Vehicle (MAV) sulla superficie marziana, raccogliere campioni con il rover Perseverance dell’agenzia e riportarli sulla Terra. Il concetto di Boeing, invece, prevede un unico lancio che posizionerebbe un lander su Marte, dotato di un guscio di entrata e discesa e di un modulo di discesa con retro razzi, capace di svolgere tutto il lavoro necessario per riportare a casa i preziosi campioni.
Il piano proposto da Boeing include un rover di recupero per raccogliere i campioni di Perseverance. Un MAV a due stadi con un contenitore per campioni e un sistema di incapsulamento sarebbe in grado di raggiungere l’orbita di Marte e poi accendere i motori per tornare a casa, evitando così di eseguire un rendezvous e docking in orbita marziana con un veicolo di trasferimento, come previsto nel concetto originale.
Tuttavia, Ars Technica ha notato che, pur tentando di ridurre i costi, l’uso del gigantesco SLS sarebbe di per sé costoso; un singolo lancio costerebbe probabilmente almeno 2 miliardi di dollari. Contrariamente all’approccio del MAV più grande di Boeing, la prima riconsiderazione della NASA sembrava orientata verso un MAV più piccolo e meno costoso, e forse raccogliere meno dei 43 tubi di titanio sigillati inizialmente previsti con i campioni raccolti da Perseverance.