I meteoriti caduti in Russia e l’asteroide 2012 DA14 non sono parenti, nemmeno lontani. Le traiettorie, nonché le tempistiche, sarebbero totalmente differenti per le dimensioni spazio-temporali dell’universo. Questa la posizione della Nasa, suffragata da dati odierni e storici. Nessun allarme quindi per il prossimo futuro.
“Ci aspettiamo che un evento di questa portata si verifichi una volta ogni 100 anni in media – ha infatti spiegato Paul Chodas, membro del Near-Earth Object Program Office al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena della Nasa – Quando osserviamo una palla di fuoco di queste dimensioni ci aspettiamo che un gran numero di meteoriti raggiungano la superficie, e in questo caso ve ne erano probabilmente alcuni grandi“.
Il effetti, ricordano i ricercatori, il meteorite che si è spaccato lanciando frammenti sul nostro pianeta, è il più grande registrato dopo l’esplosione di Tunguska (Siberia). Fenomeno diverso fu invece la processione di meteore che si verificò nel 1913 nel continente americano: in quel caso infatti, i frammenti provenivano da un meteoroide, non da un meteorite, e il fenomeno non fu una deflagrazione, ma solo una sfilata di sfere di fuoco, spettacolare, ma di certo non pericolosa.
L’asteroide 2012 DA14, invece, è passato vicino al nostro pianeta, vicino considerate le dimensioni del cosmo ovviamente: 27mila Km, al di sotto dei satelliti geostazionari, ma senza sfiorare la nostra atmosfera. E comunque a 16 ore di distanza e in direzione diversa rispetto al meteorite che ha colpito la Russia. Nonostante quindi gli eventi potessero sembrare espressione di uno stesso (tragico) fenomeno, anche la Nasa smentisce l’ipotesi catastrofista, in linea con quanto già affermato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Fine del mondo rimandata dunque. Solo una strana, ma non così improbabile, coincidenza.