Un team di ricerca dell’Università di Liverpool ha sviluppato un nuovo materiale che cattura le particelle di coronavirus e potrebbe trasformare l’efficienza delle mascherine e di altre apparecchiature filtranti per fermare la diffusione del COVID-19 e di altri virus.
In un articolo pubblicato sulla rivista Nature Communications, il team ha dimostrato che il nuovo materiale utilizzato in una mascherina convenzionale è stato circa il 93% più efficiente nel catturare le proteine, comprese le proteine del coronavirus, con un impatto minimo sulla traspirabilità.
Gli scienziati di Liverpool che hanno creato il nuovo materiale sono il professor Peter Myers, un leader della ricerca in cromatografia, e il dottor Simon Maher, un esperto di spettrometria di massa.
Avevano collaborato a processi di cromatografia liquida ad alte prestazioni in cui le proteine si “attaccano” alla superficie dei materiali di supporto cromatografici.
Durante la pandemia, il professor Myers si è reso conto che invertire questo processo avrebbe fornito un modo per assorbire le proteine, e in particolare la proteina sporgente S1 che copre la membrana lipidica esterna del virus SARS-CoV-2.
Lavorando insieme, il team del Dipartimento di Chimica e Ingegneria Elettronica dell’Università di Liverpool ha “riaccordato” la superficie della particella sferica di silice che hanno utilizzato per la cromatografia per rendere la superficie molto “appiccicosa” per la proteina S1 del COVID-19.
Allo stesso tempo, hanno aumentato la porosità della particella di silice per conferirgli un’area superficiale molto ampia di 300 m2 per grammo, che è approssimativamente la stessa area di un campo da tennis. Inoltre, hanno aumentato il volume interno della sfera di silice per fornire una grande capacità di “catturare” il virus.
Il nuovo materiale è nella fase di prova del concetto e il team ha dimostrato che funziona nelle mascherine e nei filtri dell’aria come quelli utilizzati sugli aerei, sulle auto e nei condizionatori d’aria.
Il gruppo, che include la Liverpool School of Tropical Medicine, ha anche sviluppato un metodo per attaccare le particelle appiccicose sulla superficie di una mascherina convenzionale.
Il professor Peter Myers ha dichiarato: “Questa ricerca di prova del concetto ha solo sfiorato la superficie e sebbene il COVID-19 non sia più una minaccia globale per la nostra salute, questo materiale ha il potenziale per essere utilizzato in una vasta gamma di applicazioni. Il nostro team di ricerca sta cercando di sviluppare superfici “appiccicose” più avanzate per una varietà di bioaerosol, inclusa la nuova variante Covid BA.2.86, nonché influenze e altri virus mortali come Nipah”.