Marte: i due luoghi della vita

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Smectite. Questo il nome del particolare minerale che potrebbe rivelare la presenza d’acqua sul suolo marziano. E secondo quanto hanno ipotizzato i ricercatori del Planetary Science Institute, la vita sul Pianeta Rosso sarebbe stata presente proprio nelle zone dove esso è stato ritrovato.

L’area di Marte che ospita le profonde Valles Marineris, che si trova nella cosiddetta regione ‘Noctis Labyrinthus’ mostra diverse depressioni che contengono minerali idrati e dei sedimenti stratificati. Si tratta di articolato sistema di valli e canyon che copre una superficie di 4.000 chilometri, toccando anche i 7 chilometri di profondità. Queste depressioni avrebbero potuto essere i luoghi dove un giorno era presente la vita, circa 2-3 miliardi di anni fa.

A rivelarlo la presenza del minerale argilloso la cui formazione è necessariamente legata alla presenza d’acqua. Una delle sue principali caratteristiche infatti è quella di riuscire ad assorbire acqua o molecole organiche.

Queste argille si sono formate in presenza di specchi d’acqua persistenti circa 2 o 3 miliardi di anni fa”, ha spiegato Janice Bishop, collaboratore per l’istituto Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) e per il centro di ricerche Ames della Nasa. “Ciò indica che questi avvallamenti sono unici e potrebbero essere stati i luoghi più ospitali di Marte in un periodo di forte evaporazione, che ha condizionato il clima dell’intero pianeta”.

Catherine Weitz, primo autore della ricerca, utilizzando i dati forniti dal Mars Reconnaissance Oribter della Nasa ha spiegato: “Queste depressioni sarebbero dei luoghi fantastici dove spedire un prossimo rover. Peccato che i forti dislivelli del terreno rendano molto problematico un possibile atterraggio in queste aree”.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Geology