Clonare un mammut facendo rivivere oggi un animale preistorico? L’idea è venuta ad alcuni esperti dell’Università di Kinki, di Osaka, in Giappone, dove partendo da un osso di mammut contenente ancora il midollo, i ricercatori giapponesi stanno tentando l’impresa.
Grazie al materiale genetico che è stato possibile recuperare, in collaborazione col museo dei mammuth della Repubblica di Sakha, gli studiosi cercheranno di sostituire il nucleo di un ovulo di elefante con quello estratto dal resto osseo del mammut, creando così l’embrione dell’animale preistorico.
E al quotidiano Kyodo News, i ricercatori hanno rivelato: “L’intenzione è quella di sostituire il nucleo di un ovulo di elefante con quello estratto dal campione di osso dando così vita a un embrione con caratteristiche preistoriche che potrà essere impiantato nell’utero di un’elefantessa“.
Una volta giunti a tale risultato, i ricercatori proveranno ad impiantarlo nell’utero di una femmina di elefante. L’idea russo-giapponese ha dell’incredibile. Aveva già destato scalpore la notizia della clonazione della pecora Dolly, che è un animale ancora esistente, figurarsi quella di un animale estinto da migliaia di anni. Secondo gli esperti, infatti, i resti ritrovati sarebbero databili a quindicimila anni fa.
Dal prossimo anno, il team sarà impegnato nei lavori, che, se tutto va bene, si concluderanno tra cinque anni, con un bel cucciolo di mammut. Ma cosa avrà spinto gli scienziati alla clonazione del mammifero preistorico?
A quanto pare, a favorire la loro idea, sarebbero stati i cambiamenti climatici. I resti dell’animale infatti sarebbero stati ritrovati per via dello scioglimento dei ghiacciai della Siberia a causa del riscaldamento globale.
Fino ad ora, tutti i tentativi di clonare animali estinti, non hanno avuto buon esito. Chissà che questa volta gli scienziati non ci riescano. Ma dopo il mammut? Cos’altro verrà clonato?