Nei giorni scorsi sono stati presentati due robot diversi nelle caratteristiche ma in qualche modo assimilabili: entrambi sono robot domestici. I loro nomi ? Mahru Z e Justin.
Mahru-Z è la domestica ideale. È una leggiadra ragazza robotica realizzata in Corea. È alta 130 cm e pesa 121 libbre (circa 55 kg). Secondo il quotidiano britannico The Independent, è il più avanzato automa antropomorfo del mondo. È stato sviluppato da un team del Korean Institute of Science and Technology (KIST) guidato da You Bum-jae.
Mahru-Z, riconosce le persone, può attivare il forno a microonde, la lavapiatti e il tostapane. Può raccogliere panini, tazze e qualsiasi cosa riconosca come un oggetto. È in grado di girare la testa e muovere braccia, gambe e mani (a sei dita).
Secondo You Bum-jae, i punti di forza di questo nuovo robot sono la vista tridimensionale, la capacità di stabilire i suoi compiti e l’abilità nell’eseguirli.
Il KIST, che spende 3,5 milioni di dollari l’anno per la ricerca sui robot, ha impiegato due anni per perfezionare Mahru-Z. Il suo predecessore, Mahru-M, si muoveva su ruote. I due robot possono anche lavorare insieme. Secondo i ricercatori, Mahru-Z sarà utilizzato, oltre che in ambito domestico, in tutte quelle attività troppo rischiose per l’uomo. Attualmente, però, non è prevista una produzione di massa.
Justin, è capace di raccogliere oggetti e di preparare il caffè (quello solubile). I suoi gesti sono precisi e sicuri. Il suo lavoro è talmente affidabile che sarà in grado di occuparsi di anziani e disabili, e di collaborare in sala operatoria. Anzi, nel futuro, la sua manualità gli permetterà di inserire un filo nella cruna di un ago.
Justin utilizza strategie e materiali completamente nuovi. I suoi movimenti sono appresi dall’imitazione di quelli umani. E le dimensioni delle sue mani, molto simili alle nostre, dipendono dall’utilizzo di nuove, “intelligenti”, soluzioni.
Questo robot è il frutto del progetto DEXMART, nato nel 2008 e finanziato dalla Commissione Europea con 6,3 milioni di euro in quattro anni. Lo scopo è realizzare robot dall’elevata capacità motoria e sensoriale. Dotati d’intelligenza artificiale e di consapevolezza dello spazio nel quale operano le due mani prensili. Questo importante progetto europeo viene coordinato dal professor Bruno Siciliano del dipartimento di informatica e sistemistica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il settore della robotica trova in Italia, e in particolare in Campania, le su punte di eccellenza.