Macchia solare si ingrandisce fino a 4 volte in soli due giorni: si rischia un potente brillamento verso la Terra

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macchie solari
©NASA SDO

Il complesso AR3529, una macchia solare di dimensioni straordinarie, ha catturato l’attenzione degli esperti in meteo spaziale. Segnalato da spaceweather.com, questo fenomeno ha visto il suo diametro aumentare quattro volte in soli due giorni. I due nuclei principali di questa macchia solare, ognuno con una larghezza di circa 26.000 chilometri – il doppio del diametro della Terra – rendono AR3529 un gigante rispetto alle macchie solari precedenti, come AR3310 e AR3190, che avevano raggiunto dimensioni quattro volte superiori a quelle del nostro pianeta.

Tuttavia, queste enormi macchie solari non si avvicinano alle dimensioni del buco coronale osservato all’inizio di dicembre, un fenomeno che si estendeva per un’area equivalente a 63 Terre. La NASA ha immortalato la crescita di AR3529 tramite il telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory (SDO).

Possibili brillamenti solari di classe X

Nonostante le sue dimensioni impressionanti, ciò che desta maggiore preoccupazione negli esperti è l’orientamento di AR3529, che è rivolto direttamente verso la Terra. Questa posizione rappresenta un potenziale pericolo: qualunque brillamento solare, accompagnato da un’espulsione di massa coronale (CME), potrebbe colpire direttamente il nostro pianeta, rischiando di scatenare una forte tempesta geomagnetica nei prossimi due o tre giorni. Le particelle cariche espulse dal Sole impiegano questo tempo per viaggiare i 150 milioni di chilometri che separano la Terra dal Sole. Un vento solare particolarmente veloce ed energetico aumenterebbe il rischio di impatti significativi sulla magnetosfera terrestre, potenzialmente causando aurore polari a basse latitudini, inclusa l’Italia, e tempeste solari di varie classi, dalle G3, forti, fino alle G5, potenzialmente catastrofiche.

Un altro aspetto che rende AR3529 particolarmente minacciosa è la sua associazione con un campo magnetico di classe delta. Questa configurazione, caratterizzata da polarità opposte che si avvicinano e si sovrappongono, può essere il preludio a brillamenti solari di Classe X, tra i più potenti noti. Un esempio recente è stato l’evento X 2.8 del 14 dicembre, il più potente brillamento solare dal 2017 e il più energetico di questo ciclo undecennale. Sebbene quel brillamento abbia colpito solo marginalmente la Terra, causando alcuni blackout radio, l’orientamento diretto di AR3529 verso il nostro pianeta potrebbe avere conseguenze ben più gravi.