Nel prossimo anno, la NASA lancerà una missione pionieristica, Lunar Trailblazer, destinata a orbitare attorno alla Luna per risolvere un enigma che affascina gli scienziati da decenni: dove si trova esattamente l’acqua lunare?
Nonostante siano state rilevate tracce d’acqua anche in zone molto calde della superficie lunare, gli esperti sono convinti che esista sotto forma di ghiaccio nelle profondità di crateri permanentemente in ombra, non esposti alla luce solare per miliardi di anni. Tuttavia, le informazioni finora raccolte non sono ancora sufficienti per una comprensione completa del ciclo dell’acqua lunare.
Cosa farà la missione Lunar Trailblazer?
Lunar Trailblazer, gestita dal Jet Propulsion Laboratory della NASA e guidata dal California Institute of Technology (Caltech), sarà una piccola sonda dotata di strumenti capaci di mappare l’acqua sulla superficie lunare con un dettaglio senza precedenti. La sonda raccoglierà dati sull’abbondanza, la posizione e la forma dell’acqua, oltre a monitorare le sue variazioni nel tempo.
Bethany Ehlmann, la principale ricercatrice del progetto, ha sottolineato l’importanza della missione sia per comprendere il ciclo dell’acqua sulla Luna che per rispondere a quesiti più ampi, come l’origine dell’acqua sulla Terra:
Capire la distribuzione dell’acqua lunare è cruciale per la futura presenza sostenibile di esseri umani e robot sulla Luna e oltre.
L’importanza di una risorsa fondamentale per l’esplorazione spaziale
La presenza di acqua sulla Luna rappresenta una risorsa chiave per le missioni future. Gli esploratori potrebbero, infatti, trasformare il ghiaccio in ossigeno respirabile o utilizzarlo come combustibile. Inoltre, i campioni di ghiaccio raccolti potrebbero fornire indicazioni sull’origine dell’acqua stessa, grazie all’analisi di elementi come l’ammoniaca (che potrebbe indicare una provenienza cometaria) o lo zolfo (che suggerirebbe un’origine vulcanica dalla giovinezza lunare).
Come funzionano gli strumenti della Lunar Trailblazer
La sonda sarà equipaggiata con due strumenti principali: l’HVM3 (High-resolution Volatiles and Minerals Moon Mapper) e il Lunar Thermal Mapper (LTM). L’HVM3, sviluppato dal Jet Propulsion Laboratory, è un spettrometro a infrarossi capace di rilevare e mappare le “impronte” spettrali di minerali e forme diverse di acqua sulla superficie lunare, anche in aree permanentemente in ombra. Il LTM, invece, progettato dall’Università di Oxford con il sostegno dell’Agenzia Spaziale del Regno Unito, mapperà le proprietà termiche e i minerali della Luna, fornendo un quadro completo della distribuzione e della forma dell’acqua.
Neil Bowles, il responsabile dell’LTM, ha spiegato come i due strumenti lavoreranno insieme:
Mappando la temperatura superficiale con precisione, il LTM ci aiuterà a comprendere meglio il legame tra temperatura e presenza di acqua.
Selezionata nel 2019 attraverso il programma SIMPLEx (Small Innovative Missions for Planetary Exploration), Lunar Trailblazer sarà lanciata a bordo della stessa missione che porterà la Intuitive Machines-2 sulla Luna. La sonda, attualmente sottoposta ai test di volo, orbiterà a circa 100 km dalla superficie lunare e sarà gestita operativamente dal Caltech. Durante la missione, sarà possibile anche simulare le comunicazioni con la rete spaziale profonda della NASA e le manovre in orbita.