Un’indagine scientifica recentemente pubblicata pronostica un futuro in cui l’Oceano Atlantico potrebbe iniziare a “chiudersi” a causa dell’espansione di una zona di subduzione al di sotto dello Stretto di Gibilterra, un evento che si prevede avverrà in un futuro geologicamente prossimo, ovvero tra circa 20 milioni di anni. Questo fenomeno, sebbene possa sembrare lontano nel tempo, solleva interrogativi intriganti sulla dinamica a lungo termine del nostro pianeta.
Contrariamente alla percezione comune di eternità, gli oceani attraversano un ciclo di vita che comprende nascita, crescita e, infine, una fase di declino, nota come Ciclo di Wilson. Questo ciclo, che si estende per centinaia di milioni di anni, ha visto l’Atlantico emergere dalla divisione della Pangea circa 180 milioni di anni fa. Analogamente, il Mar Mediterraneo rappresenta i resti dell’antico oceano Teti, testimoniando la transitorietà degli oceani terrestri.
La complessa dinamica di chiusura degli oceani
Perché un oceano come l’Atlantico cessi la sua espansione e inizi il processo di chiusura, è necessario che si formino nuove zone di subduzione, aree in cui una placca tettonica si immerge sotto un’altra. La formazione di tali zone è tuttavia ostacolata dalla robustezza delle placche tettoniche, che resistono alla rottura e alla piegatura. Una soluzione a questo dilemma è rappresentata dalla migrazione delle zone di subduzione da oceani più vecchi e già in fase di declino, come il Mediterraneo, verso oceani più giovani, in un fenomeno denominato invasione di subduzione.
Le recenti scoperte sullo studio della zona di subduzione sotto lo Stretto di Gibilterra apportano un contributo significativo alla comprensione di questi processi geologici. Precedentemente ritenuta inattiva da molti scienziati a causa del rallentamento delle sue attività negli ultimi milioni di anni, questa zona si prevede resterà in una fase di lenta attività per altri 20 milioni di anni, per poi espandersi nell’Atlantico. Questa espansione segnerà l’inizio di un processo che potrebbe culminare con la chiusura dell’Oceano Atlantico, evidenziando il dinamico ciclo di vita degli oceani del nostro pianeta.