Un evento spaziale sorprendente ha catturato l’attenzione del mondo scientifico: un razzo cinese, dopo aver percorso anni nel cosmo, si è schiantato sulla Luna, creando un insolito cratere doppio e sollevando interrogativi ancora irrisolti. Inizialmente, si riteneva che i resti appartenessero a un Falcon 9 di SpaceX.
Tuttavia, analisi più dettagliate hanno svelato la vera identità del relitto: un booster del Long March cinese, lanciato nel 2014 con la missione Chang’e 5-T1. La peculiarità di questo incidente sta nel misterioso “carico aggiuntivo non dichiarato” che ha scatenato curiosità e congetture tra gli esperti.
Le ipotesi
Esperti provenienti dall’Università dell’Arizona, dal California Institute of Technology, da Project Pluto e dall’Istituto di Scienze Planetarie hanno esaminato con precisione la traiettoria del booster, identificato come WE0913A, tramite osservazioni telescopiche dalla Terra. Hanno concluso che effettivamente faceva parte del Long March della missione Chang’e 5-T1. La loro indagine ha portato alla luce la probabile presenza di un carico supplementare non specificato sul palco del razzo.
Due elementi rafforzano questa teoria: primo, l’oggetto non oscillava durante la discesa, ma ruotava in modo stabile, indicando un equilibrio dovuto a un contrappeso significativo. Secondo, l’analisi dei crateri, con diametri rispettivamente di 18 e 16 metri, suggerisce la presenza di due masse quasi identiche, una circostanza senza precedenti.
Sulla natura di questo carico misterioso, gli scienziati rimangono perplessi. Tanner Campbell, ricercatore dell’Università dell’Arizona e autore principale dello studio, ammette che le ipotesi possono variare da strutture di supporto a strumentazione aggiuntiva, ma riconosce che una risposta definitiva potrebbe non essere mai trovata. Questo enigma lunare continua a essere fonte di speculazioni e stimola la curiosità scientifica, lasciando aperte molte domande senza risposta.