Le batterie rivoluzionarie Nyobolt: veicoli carichi in soli 5 minuti e 965.600 km di autonomia

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Nyobolt batteria
©Nyobolt

Un test indipendente, condotto da quello che Nyobolt definisce un “produttore globale leader”, ha rivelato che le batterie sviluppate dall’azienda possono superare i 4.000 cicli di ricarica rapida, equivalenti a 965.600 chilometri, mantenendo oltre l’80% della capacità. Secondo Nyobolt, questa prestazione supera di molteplici volte le garanzie delle attuali batterie EV di maggiore dimensione in circolazione.

William Kephart, specialista in e-mobility presso la consulenza P3 Group ed ex ingegnere, ha dichiarato che le batterie EV sviluppate da Nyobolt potrebbero “teoricamente” essere ricaricate alla velocità promessa dall’azienda. Tuttavia, la sfida principale risiede nella produzione di tali batterie su scala industriale. Un elemento chimico cruciale nelle batterie di Nyobolt è il niobio. Come ha sottolineato Kephart, lo scorso anno sono state estratte solo circa 83.000 tonnellate di niobio a livello mondiale. In confronto, la produzione di grafite, comunemente utilizzata come materiale anodico nelle batterie agli ioni di litio, è stata stimata a 1,6 milioni di tonnellate nel 2023.

Incertezze e ostacoli per la tecnologia delle batterie al niobio

La nuova tecnologia sviluppata da Nyobolt ha dimostrato che le batterie per veicoli elettrici possono passare dal 10% all’80% di carica in meno di cinque minuti utilizzando un caricatore DC da 350kW. Questa velocità di ricarica è doppia rispetto ai veicoli più veloci attualmente sul mercato, ma, cosa più importante, non comporta il tasso di degrado tipicamente associato alle batterie agli ioni di litio.

Kephart ha aggiunto che attualmente ci sono “molte incognite” riguardo alla tecnologia delle batterie al niobio. Sebbene l’industria lavori per risolvere questi problemi, la tecnologia non è ancora vista come scalabile. Oltre alla lenta ricarica, gli ostacoli all’adozione dei veicoli elettrici negli Stati Uniti e in Europa includono l’ansia da autonomia, ovvero la preoccupazione che l’auto non abbia abbastanza carica per raggiungere la destinazione, e il prezzo medio più elevato rispetto alle nuove auto convenzionali.