Landsat 8, il satellite che monitora le foreste col WWF

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Il satellite Landsat 8 della Nasa, partito qualche giorno fa dalla base di Vandenberg in California, monitorerà dall’alto lo stato di salute delle foreste. A seguito di un accordo col WWF, l’Agenzia spaziale americana fornirà agli ambientalisti i dati registrati dal satellite per monitorare i tassi di deforestazione nelle foreste tropicali più minacciate del pianeta.

Ad occuparsene in particolare sarà il team del WWF internazionale ‘Clima e Foreste’. L’ultimo nato di casa Nasa è stato lanciato nell’ambito della missione Landsat Data Continuity Mission (LDCM), un programma congiunto dell’Agenzia americana e della US Geological Survey (USGS) avviato nel lontano 1972.

Dopo il monitoraggio degli alberi effettuato dall’Esa, Landsat 8 avrà il compito di osservare la Terra, orbitando attorno al nostro pianeta 14 volte al giorno ad un’altitudine di 438 km. Ciò significa che il satellite tornerà sopra ogni posizione ogni 16 giorni. Le immagini e dati registrati durante i voli verranno poi messi a disposizione gratuitamente degli scienziati.

Secondo il WWF, gli studiosi che si occupano delle principali foreste tropicali – tra cui l’Amazzonia, il bacino del Congo e l’Indonesia con le isole di Sumatra e il Borneo e Papua Nuova Guinea – useranno le immagini di Landsat 8 per monitorare, in tempo quasi reale, i tassi di deforestazione e per tenere traccia di questi dati e confrontarli con i livelli di riferimento stabiliti (RLS).

Le immagini a disposizione degli scienziati però non saranno solo quelle scattate da Landsat 8 ma anche i dati acquisiti dai satelliti precedenti lanciati dal programma Landsat, l’unico storico sistema di imaging liberamente disponibile sulla Terra

Il lancio di Landsat 8 dovrebbe essere celebrato dagli ambientalisti in tutto il mondo come un importante passo avanti nello sforzo globale per la conservazione delle foreste più fragili e preziose della Terra e come strumento fondamentale per l’implementazione di REDD + e per le opportunità di conservazione che questo comporta“, ha detto Massimiliano Rocco, Responsabile Specie, Traffic & Foreste del WWF Italia “Ogni sforzo deve essere fatto per monitorare e impegnarsi concretamente a salvare gli ultimi polmoni verdi del Pianeta e a frenare l’irresponsabilità umana che sta consumando letteralmente gli ecosistemi forestali. Ci auguriamo che questo spinga sia le istituzioni che le imprese, anche italiane, che ne sfruttano le risorse naturali, a una maggiore coerenza nell’impegno della conservazione delle foreste”.