Le esplosioni stellari, seppur frequenti nell’universo, continuano a stupire gli scienziati per la loro spettacolarità e importanza. Recentemente, una supernova è stata rilevata nella galassia lenticolare NGC 3524, situata a 95 milioni di anni luce dalla Terra.
Questo evento, classificato come una supernova di tipo Ia, risale all’epoca in cui i dinosauri abitavano il nostro pianeta. La luce di questa esplosione, che è più luminosa dell’intera galassia, è finalmente giunta fino a noi. L’evento, denominato SN 2024inv, è stato immortalato dal nostro amico astrofisico Gianluca Masi del Virtual Telescope Project.
Il processo di morte delle stelle: supernovae di tipo II e formazione di buchi neri o stelle di neutroni
Le supernovae sono eventi di estrema potenza e bellezza, ma anche di grande complessità. Nel caso delle supernovae di tipo II, la morte di una stella massiccia comporta una serie di fasi di bruciamento nucleare. Questo processo inizia con il bruciamento dell’elio, seguito dalla sua fine e dalla contrazione della stella. Successivamente, si accende il carbonio, che viene bruciato fino alla sua fine, portando a un’ulteriore contrazione. Il ciclo continua con l’accensione del neon, poi dell’ossigeno e infine del silicio, fino a formare un nucleo di ferro.
Quando il nucleo di ferro si forma, la densità centrale della stella aumenta al punto da indurre catture elettroniche nei nuclei atomici. Questo processo trasforma la maggior parte dei protoni in neutroni, emettendo neutrini che forniscono l’energia necessaria per l’esplosione della supernova. A seconda della massa residua, il risultato finale sarà la formazione di una stella di neutroni o di un buco nero. Questi eventi sono potenti e magnifici, ma anche incredibilmente distruttivi.
La supernova SN 2024inv, catturata dall’osservatorio di Manciano, rappresenta un esempio straordinario di questi fenomeni cosmici. Le immagini ottenute dal Virtual Telescope Project ci offrono uno sguardo affascinante su un evento avvenuto milioni di anni fa, la cui luce ha viaggiato attraverso l’universo fino a raggiungere la Terra. Queste osservazioni non solo ci permettono di comprendere meglio la vita e la morte delle stelle, ma ci ricordano anche quanto sia vasto e sorprendente l’universo in cui viviamo.