La vela solare della NASA è pronta a rivoluzionare l’esplorazione spaziale (VIDEO)

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Vela solare NASA
@NASA/YouTube

Il campo dell’astronautica sta vivendo una rivoluzione con il lancio imminente di una navicella spaziale NASA, dotata di una avanzata vela solare chiamata “Next-Generation Solar Sail Boom“. Questo dispositivo, ispirato alle vele marine, regola la propria traiettoria spaziale tramite bracci che inclinano le vele triangolari, utilizzando la pressione dei raggi solari per spostarsi nello spazio, simile a quanto visto nell’episodio finale della serie “Il problema dei tre corpi“. Questa tecnologia non solo promette di ridurre i costi delle missioni spaziali, ma potrebbe anche ampliare significativamente la nostra conoscenza dell’universo e sviluppare basi future per gli astronauti su Luna e Marte. Il successo di questa missione potrebbe portare allo sviluppo di vele ancor più grandi.

Lanciata dal razzo Electron di Rocket Lab, la navicella verrà propulsa nello spazio dalla pressione solare. Le vele riflettenti catturano l’energia solare, permettendo movimenti spaziali senza l’uso di propulsori pesanti, riducendo i costi e incrementando la fattibilità di missioni prolungate. Durante il volo, si valuteranno le prestazioni dei bracci in fibra di carbonio e polimeri flessibili, evidenziando la potenzialità di materiali più leggeri, rigidi e flessibili. Inoltre, una volta dispiegata, la brillante vela solare potrebbe essere visibile anche dalla Terra.

Un viaggio pioneristico

Con il raggiungimento dell’orbita sincrona col sole, la navicella spiegherà la sua vela polimerica in circa 25 minuti, raggiungendo una superficie di 80 metri quadrati, simile a sei posti auto. Dotata di telecamere, la navicella catturerà ogni fase del dispiegamento, permettendo agli scienziati di monitorare la forma e la simmetria della vela. Questa tecnologia non solo è utile per missioni di osservazione solare e meteorologica, ma apre anche la strada a future esplorazioni di Marte e oltre, potendo supportare vele solari fino a 2.000 metri quadrati.

L’entusiasmo degli ingegneri NASA non si limita alla navigazione: i materiali e le tecniche impiegati potrebbero rivoluzionare la costruzione di strutture comunicative e abitative su Luna e Marte. Rudy Aquilina, responsabile del progetto, vede in questa tecnologia un potenziale per reinventare il concetto di viaggio spaziale, sfruttando la leggerezza dei materiali per ridurre il consumo di carburante e supportare missioni nello Spazio profondo.