Nella giornata di ieri, giovedì 2 maggio 2024, il nostro pianeta è stato colpito da due espulsioni di massa coronale (CME) che, sebbene lievi individualmente, hanno congiuntamente provocato una tempesta geomagnetica di intensità G3. Questo evento ha generato aurore visibili fino a Washington, negli Stati Uniti, come riferito da SpaceWeather.com. Si prevede un ulteriore impatto con un’altra CME il 4 maggio, che potrebbe nuovamente turbare il nostro campo magnetico.
Un’espulsione di massa coronale rappresenta un fenomeno solare tra i più energetici, originatosi dalla corona, la zona più esterna del Sole. Tale evento si verifica quando enormi volumi di materia magnetizzata vengono espulsi verso lo spazio interplanetario. Le CME sono principalmente legate alle eruzioni solari e hanno un impatto notevole non solo sulla Terra ma anche sugli altri corpi del sistema solare.
Durante questi fenomeni, i campi magnetici solari subiscono intense distorsioni e riorganizzazioni. Una volta che la tensione tra i campi diventa insostenibile, questi si riconnettono liberando energia che accelera particelle e materiale coronale nello spazio a grande velocità. Le conseguenze delle CME sono variegate: possono interrompere le comunicazioni radio, danneggiare satelliti, causare interruzioni dell’energia elettrica e generare aurore boreali e australi quando le particelle cariche colpiscono l’atmosfera terrestre.
L’impatto delle tempeste geomagnetiche
Le tempeste geomagnetiche si verificano quando il campo magnetico terrestre viene disturbato dall’energia solare emessa durante eventi come le CME. Una tempesta di classe G3 indica un livello moderato di perturbazione, che può portare a interruzioni delle comunicazioni radio e problemi ai dispositivi di navigazione, oltre a provocare aurore particolarmente intense. Questi fenomeni possono avere effetti significativi sulle infrastrutture elettriche, in particolare nelle regioni polari, causando danni a trasformatori e reti di distribuzione elettrica e potenziali blackout estesi.
Le aurore, sia boreali che australi, sono manifestazioni luminose che si verificano principalmente nelle regioni polari e sono il risultato dell’interazione tra il vento solare e il campo magnetico terrestre. Queste particelle energetiche viaggiano lungo le linee del campo magnetico verso i poli, dove collidono con gli atomi dell’atmosfera causando la loro eccitazione e la successiva emissione di luce visibile sotto forma di spettacolari drappi colorati. Le aurore sono uno degli esempi più eclatanti della dinamica interazione tra il Sole e la Terra, offrendo uno spettacolo visivo impressionante che evidenzia la potenza e l’estetica del nostro universo.
X1.6 solar flare detected around AR 3663 at 02:22 UTC. Full details via https://t.co/aqK4Q6XdAY pic.twitter.com/eog7uWKrLc
— SolarHam (@SolarHam) May 3, 2024