Una recente ricerca pubblicata su Nature Geoscience da un gruppo internazionale, guidato dall’Arizona State University, ha rivelato una dinamica di interazione sorprendente tra il nucleo e il mantello terrestre. Gli scienziati hanno scoperto che l’acqua della superficie terrestre può penetrare così in profondità da influenzare direttamente la composizione dello strato più esterno del nucleo. Questo fenomeno si verifica a seguito del movimento di subduzione delle placche tettoniche, che trasportano l’acqua verso il confine nucleo-mantello. Qui, l’acqua potrebbe innescare una reazione chimica significativa, modificando la struttura stessa del nucleo.
Ricerche di laboratorio condotte in condizioni di alta pressione hanno mostrato che l’acqua intrappolata in questo processo reagisce chimicamente con i materiali del nucleo. Tale reazione produce uno strato ricco di idrogeno e povero di silicio, generando una sorta di pellicola sulla regione esterna del nucleo. Contestualmente, si formano cristalli di silice che vengono assorbiti nel mantello. Questi cambiamenti suggeriscono che lo strato modificato del nucleo sia meno denso e caratterizzato da velocità sismiche inferiori, confermando alcune anomalie precedentemente osservate dai sismologi.
I risultati dello studio
Dan Shim, geologo e membro del team di ricerca, ha sottolineato che fino a poco tempo fa, si pensava che lo scambio di materiale tra nucleo e mantello fosse limitato. Tuttavia, gli esperimenti hanno dimostrato un’interazione molto più complessa e dinamica. In particolare, l’acqua che interagisce con il silicio nel nucleo forma silice. Questo fenomeno, assieme alla precedente scoperta della formazione di diamanti dall’acqua in reazione col carbonio nel ferro liquido sotto pressione estrema, evidenzia un’interazione nucleo-mantello molto più attiva e un intenso scambio di materiali.
Questo studio apre nuove prospettive sulla comprensione dei processi interni della Terra. Suggerisce l’esistenza di un ciclo globale dell’acqua più ampio di quanto ipotizzato in precedenza, ridefinendo le nostre conoscenze sulla dinamica interna del nostro pianeta. La ricerca porta alla luce aspetti inediti e stimolanti, che potrebbero avere implicazioni significative nella geologia e nella comprensione della struttura terrestre.