La stella gigante Betelgeuse, nota per il suo marcato declino di luminosità nel 2019, cela al suo interno fenomeni ancor più straordinari. Osservazioni effettuate tramite misurazioni radio hanno rivelato che Betelgeuse ruota a una velocità di 5 km/s, un dato sorprendente considerando che, teoricamente, le stelle della sua categoria dovrebbero presentare una velocità di rotazione significativamente inferiore. Questa anomalia ha spinto la comunità astronomica a interrogarsi sulle cause di tale peculiarità.
Ricerche recenti, guidate dall’astrofisico Jing-Ze Ma dell’Istituto Max Planck per l’Astrofisica in Germania, propongono una spiegazione alternativa a questa insolita velocità di rotazione. La teoria suggerisce che la superficie estremamente attiva di Betelgeuse, caratterizzata da un’intensa attività convettiva, possa creare l’illusione di una rotazione più rapida di quanto sia in realtà. Questo fenomeno è dovuto al modo in cui misuriamo la rotazione stellare, osservando le variazioni di luce che provengono dai diversi lati della stella, che vengono influenzate dal movimento del materiale in superficie.
La supergigante rossa, Betelgeuse, si trova in una fase avanzata della sua evoluzione, durante la quale ha esaurito il suo combustibile nucleare ed è enormemente dilatata. La sua superficie è il teatro di violenti processi convettivi che vedono materiale caldo elevarsi e raffreddarsi, per poi ricadere verso l’interno. Questi movimenti sono molto più estremi rispetto a quelli osservati nel nostro Sole, con celle convettive che possono estendersi per dimensioni comparabili all’orbita della Terra intorno al Sole.
Per indagare ulteriormente, Ma e il suo team hanno simulato il comportamento di stelle supergiganti rosse simili a Betelgeuse, senza alcuna rotazione, e hanno confrontato i risultati con osservazioni sintetizzate tramite l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA). Queste simulazioni hanno dimostrato che le grandi celle convettive potrebbero essere interpretate erroneamente come segni di rotazione a velocità elevate. Infatti, nel 90% dei casi, i dati di ALMA avrebbero potuto essere interpretati come segnali di una rotazione veloce.
Implicazioni e prospettive future
Questo studio non fornisce una risposta definitiva sulla reale velocità di rotazione di Betelgeuse, ma solleva importanti questioni sull’interpretazione dei dati astronomici. Ulteriori osservazioni ad alta risoluzione sono in corso e potrebbero offrire nuovi spunti sulla natura di questa enigmatica stella.
Le implicazioni di queste scoperte sono vastissime. Se Betelgeuse dovesse effettivamente ruotare a velocità elevate, ciò potrebbe indicare un passato turbolento, forse segnato dall’assorbimento di una stella compagna. Al contrario, una rotazione più moderata ci ammonirebbe a procedere con maggiore prudenza nell’interpretazione dei dati relativi a stelle di grande massa e instabili.
L’astronomo Andrea Chiavassa, del Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica, sottolinea l’importanza di approfondire la nostra comprensione delle stelle supergiganti come Betelgeuse, la cui natura complessa pone sfide significative ma stimolanti per la comunità scientifica. La ricerca continua, con l’obiettivo di decifrare i misteri legati a queste imponenti sfere di gas in ebollizione.
La ricerca di Ma e del suo team è stata pubblicata su The Astrophysical Journal Letters, segnando un passo importante verso la comprensione di uno dei più affascinanti enigmi astronomici.