La stella appena nata immortalata nell’incredibile immagine JWST

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Herbig-Haro object 797
©ESA/Webb, NASA & CSA, T. Ray (Dublin Institute for Advanced Studies)

Nell’ambito dell’astronomia, il telescopio spaziale James Webb continua a svelare meraviglie dell’universo, recentemente concentrandosi su Herbig-Haro 797 (HH 797). Questa protostella, situata nella costellazione di Perseo, dista circa 1000 anni luce dalla Terra. L’immagine, che ha suscitato notevole interesse, copre un’area di 2,42 x 2,34 arcominuti ed è stata catturata utilizzando la NIRCam, che rileva nel vicino infrarosso. Sono stati impiegati vari filtri per isolare lunghezze d’onda specifiche, contribuendo così alla nostra comprensione delle protostelle e delle loro dinamiche.

Il JWST ha permesso di esaminare dettagliatamente Herbig-Haro 797, focalizzandosi su caratteristiche peculiari delle zone circostanti le protostelle. Tali strutture sono modellate da venti stellari e getti di gas, che interagendo con gas e polvere circostanti a elevata velocità, creano spettacolari fenomeni astronomici. Nell’immagine, la protostella Herbig-Haro 797 è situata nella parte inferiore, vicina all’ammasso aperto IC 348, mentre nella parte superiore potrebbero trovarsi altre due protostelle.

Caratteristiche uniche di Herbig-Haro 797

Le capacità uniche del JWST nel rilevare l’infrarosso hanno permesso agli scienziati di osservare strutture altrimenti invisibili nello spettro visibile, come gas e polvere che avvolgono le protostelle. Questo ha anche facilitato l’identificazione di molecole come il monossido di carbonio e l’idrogeno molecolare.

Herbig-Haro 797 non è nuovo agli studi astronomici, ma il JWST ha offerto una comprensione più dettagliata di questa regione dello spazio. L’ESA ha anche reso disponibile un’immagine ad alta risoluzione di Herbig-Haro 797, del peso di 119 MB. Analizzando l’immagine, gli scienziati sono stati in grado di discernere strutture complesse e deflussi all’interno di ciò che precedentemente sembrava un’unica corrente. Questa analisi è stata supportata dal fenomeno dello spostamento verso il rosso, che ha rivelato la tridimensionalità della struttura, con una parte che si allontana e una più vicina alla Terra.