Recenti studi dell’Università dell’Arizona hanno gettato nuova luce sulla geologia di Marte, un pianeta un tempo considerato geologicamente inerte. Analizzando dettagliatamente le immagini dei veicoli spaziali e i dati radar, i ricercatori hanno scoperto un’attività vulcanica molto più intensa del previsto. La rivelazione che emerge è quella di un pianeta geologicamente “vivo”, con una storia di eruzioni vulcaniche di proporzioni significative.
La vasta pianura di Elysium Planitia su Marte si è rivelata teatro di tumultuosi eventi geologici. Secondo il team di ricerca, questa regione ha assistito a numerose eruzioni vulcaniche non più tardi di un milione di anni fa. Le fessure nella crosta marziana hanno liberato enormi quantità di lava, ricoprendo un’area quasi grande come l’Alaska. Queste eruzioni hanno interagito con riserve d’acqua, sia sulla superficie sia nel sottosuolo del pianeta, generando inondazioni e la formazione di profondi canali.
Rivoluzionarie scoperte sulla geologia marziana
Contrariamente alla lunga credenza che Marte fosse un pianeta statico, queste nuove scoperte suggeriscono un quadro molto diverso. La mancanza di tettonica a placche su Marte aveva condotto gli scienziati a considerarlo un pianeta “morto” dal punto di vista geologico. Tuttavia, recentemente è stata scoperta l’esistenza di un imponente pennacchio di mantello sotto Elysium Planitia. Questo fenomeno suggerisce che Marte ha conosciuto una fase di intensa attività vulcanica e sismica in un passato non troppo remoto.
Nell’ultimo studio, gli esperti hanno usato una combinazione di immagini satellitari e misurazioni radar per mappare tridimensionalmente i flussi di lava in questa regione. Questo lavoro ha portato alla luce oltre 40 eventi vulcanici significativi. Tra questi, si distingue un flusso che ha riempito la valle di Athabasca Valles con circa 4.000 chilometri cubi di basalto.
Un aspetto cruciale di queste ricerche riguarda la relazione tra l’attività vulcanica e la presenza di acqua su Marte. Gli scienziati ritengono che l’interno di Marte sia strutturalmente diverso da quello terrestre, il che influisce sulla dinamica tra i vulcani e la crosta marziana. Le eruzioni vulcaniche potrebbero aver causato il rilascio catastrofico di acque sotterranee sulla superficie del pianeta. Secondo gli studiosi, quando il magma erutta, l’acqua contenuta al suo interno viene espulsa nell’atmosfera, congelando poi sulla superficie. Inoltre, la formazione di crepe nella crosta marziana potrebbe permettere all’acqua di affiorare e bollire rapidamente a causa della bassa pressione atmosferica. Comprendere il movimento dell’acqua su Marte e la sua attuale ubicazione rimane una delle domande più affascinanti nella ricerca marziana.