Dopo un viaggio di oltre sette anni e una distanza percorsa superiore ai 6 miliardi di chilometri, la sonda OSIRIS-REx della NASA ha compiuto un altro significativo traguardo. Questo veicolo spaziale, noto per aver raccolto un importante campione dall’asteroide Bennu nell’ottobre del 2020, e per averlo riportato con successo sulla Terra il 24 settembre dell’anno scorso, ha intrapreso una nuova avventura spaziale.
Il nuovo obiettivo di OSIRIS-APEX, un asteroide denominato 99942 Apophis, si distingue per essere un oggetto Near Earth. Questo corpo celeste si avvicinerà alla Terra il 13 aprile 2029, passando a una distanza di circa 32.000 km dalla superficie terrestre.
Perché Apophis è così importante?
La NASA, esplorando diverse opzioni come Venere e varie comete, ha infine optato per inviare OSIRIS-APEX su Apophis, un asteroide di tipo S. Questo asteroide si caratterizza per la sua composizione pietrosa, ricca di silicati e metalli come ferro e nichel, distinguendosi nettamente da Bennu, un asteroide di tipo C, ricco di carbonio e composto da rocce argillose.
Scoperto nel 2004, Apophis è stato inizialmente classificato tra gli asteroidi più pericolosi per la Terra. Tuttavia, studi successivi e analisi precise della sua orbita hanno ridimensionato questa valutazione. Nonostante una remota possibilità di impatto nel 2068, osservazioni radar nel marzo 2021 hanno confermato l’assenza di rischi di collisione con la Terra per almeno un secolo.
L’importanza di Apophis non si limita alla sua vicinanza alla Terra, ma risiede anche nella possibilità di approfondire la conoscenza sulla formazione dei pianeti e l’evoluzione del nostro Sistema Solare. La maggior parte degli asteroidi potenzialmente pericolosi, come Apophis, sono di tipo S e si trovano a una distanza inferiore ai 4.6 milioni di miglia dalla Terra. Le scoperte su Apophis potrebbero quindi rivelarsi fondamentali per la ricerca sulla difesa planetaria.
Le operazioni di OSIRIS-APEX
OSIRIS-APEX inizierà a scattare immagini di Apophis circa due settimane prima del suo avvicinamento alla Terra, previsto per il 2 aprile 2029. Le osservazioni terrestri complementari si concentreranno su Apophis fino a che non diventerà troppo vicino al Sole per essere osservato da telescopi ottici terrestri. La sonda si avvicinerà fino a 5 metri dalla superficie dell’asteroide, eseguendo operazioni di analisi senza prelevare campioni, ma sollevando rocce e polveri per esporre il sottosuolo.
In particolare, OSIRIS-APEX esaminerà Apophis immediatamente dopo il suo passaggio vicino alla Terra, offrendo una visione unica delle variazioni della superficie dell’asteroide causate dall’interazione con la gravità terrestre. L’incontro ravvicinato con la Terra altererà l’orbita di Apophis e la durata del suo giorno. Potrebbe anche causare terremoti e frane sulla sua superficie, rivelando nuovi dettagli sul sottosuolo. Comprendere la composizione e la resistenza superficiale degli asteroidi pietrosi come Apophis è cruciale per determinare strategie efficaci di deviazione in caso di potenziali collisioni con la Terra.