Scienziati della NASA hanno scoperto un’“esoluna” vulcanica orbitante intorno a un pianeta alieno super-riscaldato relativamente vicino alla Terra. Questo satellite, probabilmente ricoperto di lava, potrebbe essere la causa di una gigantesca nube metallica e potrebbe vivere una fine violenta, secondo un nuovo studio.
Il pianeta in questione, WASP-49 b, è un gigante gassoso circa tre volte meno massiccio di Giove, situato a 635 anni luce dalla Terra. Scoperto nel 2012, è estremamente vicino alla sua stella, orbitando ogni 2,8 giorni e raggiungendo temperature medie di circa 1.100 gradi Celsius. Nel 2017, gli scienziati rilevarono una nube gigantesca di sodio attorno al pianeta, un fenomeno inizialmente inspiegabile. Tuttavia, fu poi ipotizzato che questa nube potesse essere generata da una luna vulcanica, sebbene il proseguimento delle ricerche sia stato rallentato dalla complessità di osservare la nube, oscurata da oggetti di maggiori dimensioni.
WASP-49 b: l’esoluna vulcanica che potrebbe esplodere in una nube gigante
Nel nuovo studio pubblicato il 30 settembre su The Astrophysical Journal Letters, i ricercatori hanno analizzato i dati raccolti negli ultimi anni, scoprendo che ogni secondo vengono iniettati nella nube circa 100.000 kg di sodio, un valore molto superiore a quanto ci si aspetterebbe da WASP-49 b o dalla sua stella. Secondo Rosaly Lopes, geologa planetaria della NASA, questa è una prova convincente che la nube provenga da una fonte diversa dal pianeta o dalla stella.
Se confermata, questa sarebbe la prima esoluna ufficialmente riconosciuta, un evento “straordinario” secondo Lopes. Inoltre, il movimento della nube, più rapido e in una direzione diversa rispetto a quello del pianeta, conferma l’ipotesi di un corpo celeste autonomo che la sta generando. Il fenomeno ha similitudini con le emissioni di sodio, potassio e biossido di zolfo della luna vulcanica Io, che orbita intorno a Giove.
Gli studiosi ipotizzano che l’esoluna di WASP-49 b potrebbe avere dimensioni simili a quelle della Luna terrestre, ma se la teoria è corretta, la luna potrebbe disintegrarsi sotto l’influenza gravitazionale del pianeta. La scoperta di queste elusive esolune è diventata una delle priorità per il telescopio James Webb.