Un nuovo asteroide appena scoperto, con un diametro tra 100 e 320 metri, potrebbe colpire la Terra tra 14 anni. Tuttavia, l’asteroide è appena scomparso dietro il sole, rendendo impossibili le osservazioni cruciali per i prossimi sette mesi.
Per prepararsi a questo scenario inquietante, la NASA ha recentemente completato un esercizio per “informare e valutare la nostra capacità come nazione di rispondere efficacemente alla minaccia di un asteroide o una cometa potenzialmente pericolosi”. L’agenzia spaziale ha continuato a testare queste incertezze durante il recente quinto Esercizio di Difesa Planetaria Interagenzia. Lindley Johnson, ufficiale emerito della difesa planetaria della NASA, ha dichiarato:
L’impatto di un grande asteroide è potenzialmente l’unico disastro naturale che l’umanità ha la tecnologia per prevedere anni in anticipo e prendere provvedimenti per prevenire.
Fortunatamente, non ci sono asteroidi noti in rotta di collisione con la Terra per almeno 100 anni, e le probabilità di un impatto significativo nella nostra vita sono estremamente basse, dicono gli astronomi. Le agenzie di difesa planetaria non hanno mai dovuto lanciare un allarme riguardo a un impatto minaccioso, anche se le notizie sensazionalizzate su asteroidi minacciosi sono state diffuse negli anni, come ha detto Johnson in una precedente intervista a Mashable:
Non abbiamo mai effettivamente emesso un avvertimento.
Tuttavia, a un certo punto, un impatto è inevitabile, come confermato dalla NASA:
Sì, gli asteroidi hanno colpito la Terra nel corso della sua storia, e succederà di nuovo.
Nell’ultimo scenario di collisione con un asteroide, l’agenzia spaziale ha presentato un oggetto ipotetico di circa 100-320 metri di diametro con una probabilità del 72% di colpire la Terra. Un asteroide di queste dimensioni, pur non essendo il più grande, potrebbe essere estremamente distruttivo. Ad esempio, il “Meteor Crater” in Arizona, creato 50.000 anni fa, è stato causato da un asteroide di soli 30-50 metri.
Sfide nella sorveglianza degli oggetti vicini alla Terra
Questo ultimo esercizio di difesa planetaria sottolinea quanto sia critica la sorveglianza degli oggetti vicini alla Terra (quelli che si avvicinano a circa 48 milioni di chilometri dall’orbita terrestre intorno al sole). Quattordici anni sono un lasso di tempo ristretto per prepararsi. Eric Christensen, direttore del Catalina Sky Survey in Arizona, ha dichiarato:
Devi sapere cosa sta arrivando, quando sta arrivando e quanto sarà forte l’impatto.
Tra le azioni discusse dalla NASA, FEMA e altri partner c’era un sorvolo dell’oggetto in arrivo, che migliorerebbe notevolmente la nostra comprensione della sua composizione, rotazione e velocità. È anche stato discusso l’uso di un’operazione maggiore, un “Incontro Dedicato,” che implicherebbe l’uso di una navicella spaziale per deviare un oggetto.
La possibilità di deviare un asteroide
La deviazione di un asteroide è una possibilità realistica per il futuro. Nel 2022, la NASA ha lanciato una navicella delle dimensioni di un frigorifero contro un asteroide delle dimensioni di uno stadio, sperando di spingerlo. È stato un test senza precedenti e di successo, dimostrando che l’umanità potrebbe alterare il percorso di un asteroide minaccioso, se uno fosse diretto verso di noi. L’impatto ha ridotto l’orbita dell’asteroide Dimorphos intorno al suo asteroide genitore di ben 33 minuti e 15 secondi, quando l’obiettivo iniziale era di cambiarla di almeno 73 secondi.
Alla fine, questo ultimo esercizio di impatto ha portato a una serie di “risultati di alto livello”. Un problema evidente sono le incertezze nella pianificazione di un probabile impatto. I partecipanti hanno raccomandato lo sviluppo della “capacità di lanciare rapidamente una missione di ricognizione degli NEO (oggetti vicini alla Terra)”, che potrebbe includere il riutilizzo di navicelle spaziali esistenti. Fortunatamente, la NASA e i suoi partner nella difesa planetaria continueranno a esercitarsi con minacce ipotetiche di asteroidi. È opportuno essere preparati, anche se il rischio complessivo è basso.