Si è a lungo ritenuto che l’inversione del tempo contraddicesse fondamentalmente la Seconda Legge della Termodinamica e la Relatività di Einstein. Tuttavia, una recente ricerca suggerisce una possibilità sorprendente: la luce potrebbe “riflettersi” nel tempo così come nello spazio, aprendo la strada a un’ipotetica capacità di viaggiare nel tempo. Questa teoria, chiamata “riflessione temporale” (RT), è stata oggetto di un esperimento condotto da un gruppo di fisici utilizzando un metamateriale, o materiali con proprietà ottiche regolabili, che ha rivelato fenomeni fisici insoliti e contro-intuitivi.
La riflessione spaziale si verifica quando un’onda luminosa incontra un ostacolo o un materiale che altera la sua omogeneità, facendola rimbalzare e cambiando la sua traiettoria. Analogamente, la RT propone che la luce possa modificare il suo comportamento in punti specifici nel tempo, riflettendosi in modo simile a quanto avviene nello spazio. Secondo gli studiosi della City University di New York, questo fenomeno potrebbe rappresentare la controparte temporale della riflessione spaziale, con caratteristiche parallele.
La ricerca, pubblicata su Nature Physics, ha esplorato questa teoria attraverso l’uso di un metamateriale con proprietà ottiche rapidamente regolabili. Questo tipo di materiale, simile a certe caratteristiche trovate sulle ali delle farfalle, può modificare la velocità di un fascio di luce. La ricerca ha incluso l’uso di un canalizzatore d’onde composto da una rete di commutatori e condensatori, che permetteva di modificare la luce che lo attraversava.
Fenomeni contro-intuitivi osservati
Durante gli esperimenti, i ricercatori hanno osservato fenomeni precedentemente teorizzati ma mai dimostrati sperimentalmente. Un esempio è la trasformazione delle caratteristiche dei fotoni, un po’ come vedere la parte posteriore della nostra testa quando ci guardiamo allo specchio, ma con colori alterati. Questi risultati potrebbero avere implicazioni significative nelle tecnologie di comunicazione, in particolare per l’efficienza nella gestione dei segnali.
Sorprendentemente, i risultati dello studio si conformano ai principi della termodinamica. Il canalizzatore non crea né distrugge energia, ma la trasforma, con l’energia delle onde proveniente da quella aggiunta o rimossa per modificare il metamateriale. Questo lascia aperta la questione se l’entropia, tipicamente associata alla perdita di informazioni, possa essere considerata inesistente se il fenomeno di RT fosse reversibile, indicando la conservazione delle informazioni.
Questa ricerca apre nuove prospettive nel campo della fisica e delle tecnologie basate sulla conversione dell’energia, suggerendo nuovi metodi di controllo e manipolazione della luce. Resta da vedere come queste scoperte influenzeranno la comprensione del tempo, dell’entropia e delle leggi fondamentali della fisica.