La sonda cinese Chang’e-6 è rientrata sulla Terra martedì, completando con successo la sua storica missione di raccolta dei primi campioni dal lato oscuro della Luna, segnando un importante progresso per il programma spaziale ambizioso del paese.
Il modulo di rientro è atterrato “con successo” in una zona designata nella regione della Mongolia Interna, nel nord della Cina, poco dopo le 14:00 ora locale, secondo quanto riferito dall’emittente statale CCTV. Una diretta trasmessa da CCTV ha mostrato il modulo atterrare tramite paracadute, accolto da applausi nella sala di controllo della missione.
“La missione di esplorazione lunare Chang’e-6 è stata un completo successo”, ha dichiarato Zhang Kejian, capo della China National Space Administration (CNSA), dalla sala di controllo.
I campioni raccolti dalla missione Chang’e-6 e il loro significato scientifico
Un team di ricerca ha localizzato il modulo pochi minuti dopo l’atterraggio, come riportato da CCTV. La diretta ha mostrato un lavoratore effettuare controlli sul modulo, situato su un prato accanto a una bandiera cinese.
La missione di successo rappresenta una pietra miliare nel “sogno eterno” della Cina, come articolato dal leader cinese Xi Jinping, di affermarsi come potenza spaziale dominante. Questa missione coincide con il rafforzamento dei programmi di esplorazione lunare di diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti.
In un messaggio di congratulazioni, Xi ha definito la missione un “altro traguardo importante nella costruzione di un paese forte nello spazio, nella scienza e nella tecnologia”.
La Cina prevede di inviare astronauti sulla Luna entro il 2030 e di costruire una base di ricerca al polo sud lunare, una regione che si ritiene contenga ghiaccio d’acqua, dove anche gli Stati Uniti sperano di stabilire una base.
Prospettive future e collaborazioni internazionali
La sonda Chang’e-6 si prevede abbia riportato sulla Terra fino a 2 chilogrammi di polvere e rocce lunari dal lato oscuro della Luna, che saranno analizzate dai ricercatori in Cina prima di essere aperte per l’accesso da parte di scienziati internazionali, secondo la CNSA.
I campioni raccolti utilizzando un trapano e un braccio robotico da una posizione all’interno del vasto bacino del Polo Sud-Aitken, un cratere d’impatto formatosi circa 4 miliardi di anni fa sul lato oscuro della Luna, potrebbero aiutare gli scienziati a esplorare l’evoluzione della Luna, della Terra e del sistema solare, oltre a supportare l’obiettivo della Cina di utilizzare le risorse lunari per ulteriori esplorazioni.
Il successo della missione Chang’e-6 è seguito con intenso interesse all’interno del paese sin dal suo lancio il 3 maggio.
Le immagini del lander lunare che mostra la bandiera cinese e che sembra aver inciso il carattere “zhong” – abbreviazione di Cina – sulla superficie lunare sono diventate virali sui social media cinesi.
La missione si concentra sulla risposta a specifiche domande scientifiche, ma i terreni lunari raccolti possono supportare l’utilizzo futuro delle risorse, come l’uso del suolo lunare per la stampa 3D di mattoni per la costruzione di basi di ricerca sulla Luna, e l’estrazione di gas come Elio-3, ossigeno e idrogeno dal suolo.
Una volta ricevuti i campioni, i ricercatori cinesi condivideranno i dati e condurranno ricerche con partner internazionali, prima di aprire i campioni all’accesso di team internazionali.