La fantascienza è vecchia quasi quanto la scienza, e nella storia ha prodotto libri, film, nonché una buona dose di divulgazione e interesse verso un mondo visto come settoriale. Ma quanto di tutto ciò è veramente scienza? E sopratutto, linguaggio semplificato a parte, gli scienziati “veri” amano queste produzioni artistiche?
In realtà il rapporto tra scienza e comunicazione scientifica è da sempre quanto mai conflittuale. È difficile che lo scienziato “puro” apprezzi le semplificazioni della divulgazione, per non parlare della fantascienza, che non ha quasi mai alcuna pretesa di essere precisa. Anzi, non deve esserlo.
HuffPost Science ha intervistato 13 scienziati chiedendo quali sono i loro film e libri di fantascienza preferiti.
Jane Goodall
Primatologa, fondatrice del Jane Goodall Institute e dell’UN Messenger of Peace, cita tre libri: ‘La storia del dottor Dolittle’, ‘Tarzan delle scimmie’, ‘Il miracolo della vita’. Perché il buongiorno si vede dal mattino.
Temple Grandin
Esperto di animali e autore di ‘The Autistic Brain’, si definisce fan di Star Trek, e ricorda soprattutto la parte dedicata alle balene. Un caso che poi si sia appassionato agli animali? Nulla di simile che è stato prodotto successivamente, secondo lo scienziato, è paragonabile all’intramontabile saga.
Michael Shermer
Lo storico della scienza ed editore e fondatore della rivista ‘Skeptic’ non ha dubbi: ‘Ultimatum alla Terra’, film nel quale un alieno di nome Klaatu ammonisce l’uomo avvisandolo che alla nostra specie non sarà permesso di unirsi alla comunità planetaria finchè sarà in possesso di armi nucleari.
Seth Shostak
Astronomo di esperienza e direttore del Center for SETI Research non parla di libri né di film famosi, ma cita un racconto dal titolo 'Golem XIV', che definisce il punto di riferimento per le sue immaginazioni circa l’aspetto degli alieni. Altro che ET, dunque.
Chris Stringer
Antropologa presso il Museo di Storia Naturale di Londra pensa a ‘Brazil’, “eccentrico, con il giusto equilibrio di horror e humour […] e con Michael Palin eccezionale come uomo gentile e grazioso che il sistema trasforma in aguzzino”.
Adam Riess
Astrofisico presso la Johns Hopkins University cita una serie di opere, tra le quali ‘Fahrenheit 451’, la saga dei 7 libri di ‘Ciclo della Fondazione di Asimov’, ‘Le Fontane del Paradiso’, ma precisa che tende ad appassionarsi alla fantascienza in generale, in quanto, come astrofisico, è abituato a considerare plausibili anche le ipotesi più bislacche.
Jack Horner
Paleontologo presso il Montana State University e consulente per i film Jurassic Park, forse in modo un po’ scontato, dichiara: “Jurassic Park è il mio film preferito, poichè il paleontologo Alan Grant dice tutte le cose che avrei detto se non ci fosse stato un film! E riavere i dinosauri è un vero e proprio goal”.
Steven Strogatz
Professore di matematica presso la Cornell University, riferisce di essersi inchiodato al film ‘Andromeda’ fin dalla prima frase, di essersi spaventato “come un bambino” guardando ‘Colossus: The Forbin Project’, e, come molti, di non aver ancora capito a fondo '2001: Odissea nello spazio’.
Ainissa Ramirez
Scienziato dei materiali e autrice de ‘Il calcio di Newton’, racconta di essere stata presa dalla lettura de ‘La parabola del seminatore’, “perché ha descritto ciò che il futuro potrebbe essere in un modo molto credibile”. Anche se, comunque, il cult resta sempre Star Wars, che le ha fatto pensare come “tutto sia possibile”.
Mario Livio
Astrofisico presso lo Space Telescope Science Institute con una passione sfrenata per Jules Verne, ha divorato ‘Il giro del mondo in ottanta giorni’, ‘Viaggio al centro della Terra’ e ‘Ventimila leghe sotto i mari’ . Sul fronte cinematografico ricorda invece di essere rimasto molto colpito da ‘2001. Odissea nello spazio’, “Il dottor Stranamore’ e ‘Incontri ravvicinati del terzo tipo’.
Olympia Lepoint
Ingegnere aerospaziale e autrice di ‘Mathaphobia’, sceglie il film di fantascienza al femminile, ‘Gravity’, dove è una donna a discutere di problemi scientifici e portarli alla ribalta nei dibattiti internazionali. La sua passione che poi è diventata la sua carriera, inoltre, sarebbe stata influenzata da ‘Ritorno al Futuro’.
Danielle Lee
Biologa e autrice di ‘Scientific American's The Urban Scientist’ punta tutto su ‘Dune’, nella versione con Sting nel cast, “con i suoi messaggi sull’imperialismo, la tutela dell’ambiente e la giustizia sociale”.
Neil deGrasse Tyson
Astrofisico, cosmologo e direttore dell’Hayden Planetarium ha una smaccata preferenza per ‘Ultimatum alla Terra’, ma non disdegna altri classici come ‘2001: Odissea nello spazio’, ‘Il pianeta delle scimmie’, ‘Terminator’, ‘La terra silenziosa’, ‘Contact’, ‘Deep Impact’, ‘The Matrix’, ‘The Island’, ‘Watchmen’.
Perché anche gli scienziati, in fondo, amano sognare.
Roberta De Carolis
Foto: Huffington Post
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