YouTube potrebbe non essere più un libero software di file sharing. Sembra infatti che, seppure all’inizio solo su pochi canali, presto diventerà un servizio a pagamento. Un mossa, quella di Youtube, che nutrirebbe speranze soprattutto nelle TV via cavo in ristrette condizioni economiche, potenzialmente invitate a spostarsi sul portale web a condizioni meno pesanti.
L’accordo consisterebbe nell’attivazione di qualche canale ad accesso pay per view, o in abbonamento, ma lascerebbe molti canali free. Non è chiaro tuttavia quali di questi saranno parte dell’abbonamento lancio, ma è possibile che YouTube si appoggerà sulle aziende dei media che hanno già dimostrato la capacità di lavorare su piattaforme video, come Machinima, Maker Studios, e Fullscreen.
Secondo quanto riportato da Ad Age, in particolare, YouTube, che, come sappiamo, già gestisce i contenuti di Google TV, starebbe trattando abbonamenti a pagamento come esperimento, in modo analogo al noleggio di videocassette, e che il primo gruppo di canali sarà piccolo, probabilmente circa 25 all'inizio. Dovrebbe anche essere data ai partner la possibilità di inserire annunci nei loro canali a pagamento, ma non ne sono ancora chiare le modalità.
Un portavoce di Google avrebbe dichiarato a questo proposito: “Abbiamo a lungo sostenuto che diversi contenuti richiedono diversi tipi di modelli di pagamento. La cosa importante è che, indipendentemente dal modello, i nostri sviluppatori abbiano successo sulla piattaforma. Ce ne sono molti che pensano di trarre beneficio dalle sottoscrizioni, per questo ci stiamo rivolgendo a questa possibilità”.
YouTube potrebbe introdurre i canali a pagamento già a partire dal secondo trimestre di quest'anno. La parola ora passa agli utenti.
Roberta De Carolis
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