Crescere con i videogame è una realtà degli ultimi 30 anni, e non tutti concordano sugli effetti che questo può comportare, soprattutto sui bambini. Alcuni violenti, altri meno, magari basati su stereotipi familiari, hanno come mercato preferenziale gli adolescenti.
Ma gli adulti? Non giocano più? Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito ad un’incredibile rinascita nella progettazione di videogiochi. Questi sono infatti ormai avanzati strumenti di sviluppo a basso costo e la banda larga super-veloce è ampiamente diffusa, cosa che ha portato a nuove voci e idee.
Per cui, se gli adulti hanno giocato poco con i videogame quando erano ragazzi, forse dovrebbero recuperare. Ecco almeno 7 motivi.
1. Sono economici
Da adulti, si sa, si inizia a fare i conti con le spese e molti “vizi” iniziano a farsi sentire sul bilancio personale e familiare. Ma, facendo qualche conto, ci si rende conto che il rapporto “qualità/prezzo” dei videogiochi è sempre molto alto, se pensiamo che, tolto il costo dell’eventuale console, i giochi hanno un prezzo bassissimo rispetto alle ore di intrattenimento concesse. Ed esistono molti giochi ormai da poter usare solo online.
2. Guardano al futuro
Molte realtà prima erano videogiochi, da macchine con superpoteri a molti programmi e film che danno lavoro a molte persone. E qualcosa che guarda al futuro è sempre da tenere a mente per essere preparati al domani, in un mondo che cambia così rapidamente.
3. Sono strumenti di socializzazione
Se il videogioco può far chiudere al mondo, rischio visto male soprattutto per il bambino e l’adolescente, in realtà può essere anche uno strumento di socializzazione, e nell’adulto questo è un ottimo punto a suo favore. Gli adulti infatti hanno minori occasioni di curare la propria vita sociale, e sono d’altronde anche maggiormente consapevoli nell’utilizzo di strumenti utili a questo scopo.
4. Rappresentano il futuro dell’espressione di noi stessi
Se nel passato un adulto tendeva ad esprimersi scrivendo musica, poesie, o dipingendo, oggi può usare anche i videogame. Oggi infatti questi intrattenimenti sono “malleabili”, e spesso creano storie, sviluppano idee, non si limitano al banale gioco programmato come era magari negli anni ’90. Una forma di arte creativa a tutti gli effetti.
5. Sono uno strumento per interagire con i nostri figli
Un videogioco in casa può essere usato sia da bambini che da adulti, e può rappresentare un ottimo metodo per unire la famiglia, nonché uno strumento per i genitori di comprendere le necessità dei bambini, che usano i videogame per esprimersi a loro volta.
6. Sono divertenti
Banale ma vero. Il videogioco è arte e divertimento. Ed è divertimento che stimola l’immaginazione, nell’adulto sempre più difficile da stimolare. È divertimento da condividere, da raccontare e da sfruttare al massimo per “istigare” la parte creativa e artistica di noi, soprattutto se nella nostra vita quotidiana svolgiamo attività ripetitive e siamo travolti dalla routine.
7. Ci indicano la strada della tecnologia
Inutile negarlo: la tecnologia è sempre di più digitale, e la nostra vita è sempre più impregnata di digitale. Un videogioco, anche se pensato per il puro intrattenimento, è una “finestra sul futuro della tecnologia”, perché usa gli strumenti più moderni di grafica e di trasmissione dati più avanzati. Strumenti che poi possiamo ritrovare a lavoro e nella vita quotidiana, senza lasciarci impreparati.
Il videogioco, in conclusione, non è solo un gioco da ragazzi.
Roberta De Carolis
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