Una ricerca all’avanguardia condotta dall’Università statale di Campinas (UNICAMP) in Brasile ha portato alla luce un aspetto sorprendente della biologia: piccole molecole note come RNA, che viaggiano tra le cellule del nostro corpo, possono avere un impatto significativo sulla nostra durata della vita. Pubblicato sulla prestigiosa rivista Gene, questo studio si concentra su un semplice organismo, il verme Caenorhabditis elegans, ma le sue implicazioni per la comprensione dell’invecchiamento e delle malattie associate sono immense.
Il professor Marcelo Mori, a capo della ricerca, spiega che, proprio come le persone comunicano per vivere in armonia, anche le cellule del nostro corpo “parlano” tra loro scambiandosi RNA. Queste conversazioni molecolari sono essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo. Tuttavia, se questo scambio viene interrotto o se le cellule ricevono troppi messaggi, può portare a una vita più breve.
Attraverso esperimenti condotti presso il Centro di ricerca sull’obesità e le comorbilità (OCRC) dell’UNICAMP, i ricercatori hanno scoperto che mantenere in equilibrio questi scambi di RNA è fondamentale per assicurare una lunga durata della vita. Se un tessuto del corpo assorbe troppo RNA, sia da altre cellule che da fonti esterne come i batteri che vivono nel nostro intestino, questo può avere effetti negativi sulla nostra salute.
Gli effetti dell’RNA sulla longevità
La ricerca prende spunto da una scoperta premiata con il Nobel, l’interferenza dell’RNA, che ha mostrato come l’RNA possa regolare l’attività dei geni. I ricercatori hanno voluto esplorare ulteriormente questo meccanismo per capire meglio come influisce sull’invecchiamento.
Manipolando l’espressione di una proteina chiamata SID-1 in C. elegans, che aiuta le cellule ad assorbire l’RNA, i ricercatori hanno osservato che troppo RNA può effettivamente accorciare la vita dell’organismo. Questo squilibrio nell’assorbimento dell’RNA può anche interferire con la produzione di microRNA, piccoli frammenti di RNA che aiutano a regolare l’espressione dei geni, ulteriormente compromettendo la salute e la longevità.
Inoltre, lo studio ha esaminato come l’RNA proveniente dall’ambiente esterno, come quello dei batteri che consumiamo con il cibo, possa influenzare la nostra vita. Troppo di questo RNA estraneo può disturbare l’equilibrio interno, accelerando il processo di invecchiamento. Questa ricerca sottolinea l’importanza dell’equilibrio nella comunicazione cellulare mediata dall’RNA e apre nuove strade per comprendere come possiamo vivere una vita più lunga e più sana. Anche se gli esperimenti sono stati condotti su un verme, le implicazioni per gli esseri umani sono significative, offrendo nuove prospettive su come possiamo affrontare l’invecchiamento e le malattie correlate.