Recentemente, il Solar Dynamics Observatory della NASA ha catturato un brillamento solare di classe M che, nonostante l’apparente potenza, è stato riassorbito dalla gravità del Sole. Questo fenomeno, noto come “eruzione fallita”, si verifica quando le radiazioni elettromagnetiche emesse non riescono a sfuggire al campo gravitazionale solare. L’eruzione è stata un’impressionante dimostrazione di energia, ma alla fine non ha avuto effetti diretti sulla Terra.
I brillamenti solari vengono classificati in base alla loro intensità in classi A, B, C, M e X, con la classe M rappresentante un livello medio-alto di potenza. Gli eventi di classe M, come quello osservato, sono potenti e possono provocare espulsioni di massa coronale (CME) che causano tempeste geomagnetiche e aurore.
Nonostante l’eruzione fallita, la regione solare attiva AR3697 ha rilasciato un’espulsione di massa coronale (CME) che ha provocato una tempesta geomagnetica di livello G1 sulla Terra. Le tempeste geomagnetiche di livello G1 sono considerate minori, ma possono comunque causare aurore alle alte latitudini e avere effetti minimi sulle reti elettriche e sulle comunicazioni via satellite. La NOAA aveva previsto un aumento dell’attività geomagnetica, portando ad una tempesta G1, che si è verificata ieri senza causare danni significativi
Effetti tecnologici delle tempeste solari
Le CME possono influenzare negativamente le tecnologie terrestri. Ad esempio, nel 2022, tempeste geomagnetiche danneggiarono circa 40 satelliti Starlink di SpaceX, dimostrando l’impatto potenziale delle tempeste solari su infrastrutture critiche. Nonostante i progressi nella previsione e nella mitigazione dei rischi, la capacità di prevedere con precisione le tempeste solari rimane limitata, richiedendo ulteriori investimenti in ricerca e sviluppo per migliorare la nostra comprensione di questi fenomeni.
Il mese di maggio 2024 ha visto una delle tempeste solari più intense degli ultimi decenni, con numerosi brillamenti solari e CME che hanno raggiunto la Terra. Questo periodo ha portato a una tempesta geomagnetica di livello G5, la più alta sulla scala di intensità, causando aurore visibili a latitudini insolitamente basse, come nel sud degli Stati Uniti e nell’India settentrionale. Questo evento è stato seguito da una serie di brillamenti di classe X, incluso uno di classe X8.7, il più potente del ciclo solare 25, che ha causato blackout radio a causa delle forti emissioni di raggi X e radiazioni ultraviolette estreme.
La previsione accurata delle tempeste solari è cruciale per proteggere le infrastrutture terrestri e spaziali. Le organizzazioni come la NOAA e la NASA monitorano costantemente l’attività solare per fornire avvisi tempestivi e ridurre l’impatto delle tempeste geomagnetiche. La collaborazione tra scienziati e la comunità globale è essenziale per migliorare la nostra capacità di rispondere a questi eventi naturali. Ad esempio, la raccolta di dati da parte dei cittadini durante le aurore ha permesso agli scienziati di ottenere preziose informazioni sulle tempeste solari e le loro conseguenze sulla Terra.