In atto una tempesta geomagnetica: la CME ha raggiunto la Terra

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In atto una tempesta geomagnetica: la CME ha raggiunto la Terra
©NASA SDO

La giornata di oggi, 22 marzo 2024, è segnata dall’attesa di un’espulsione di massa coronale (CME), originata da un’eruzione di filamenti solari il 17 marzo, che dovrebbe incidere sulle condizioni geomagnetiche terrestri, portandole fino a un livello di Kp5, equivalente a una tempesta di categoria G1.

Questo fenomeno segue l’orientamento verso il nostro pianeta di un buco coronale transequatoriale di ieri, 21 marzo, anticipando l’arrivo di un vento solare intensificato nei prossimi tre giorni. Intanto, una tempesta geomagnetica di classe G1 è già in atto dallo stesso giorno, scaturita dall’impatto di una CME precedentemente lanciata.

L’inaspettato impatto di una CME

Nonostante le prime ore post-arrivo della CME, alle 03:30 ora italiana, non abbiano scaturito una tempesta geomagnetica, a causa di un impatto considerato troppo debole, la situazione è mutata in seguito. L’astrofisico Tony Phillips ha illustrato su SpaceWeather.com come la tempesta abbia preso avvio più avanti, quando la Terra si è trovata a interagire con una zona di magnetismo orientato a Sud all’interno della scia della CME. Quest’ultima, emessa in seguito a un’impressionante eruzione di filamenti, ha marcatamente influenzato il campo geomagnetico terrestre.

D’altra parte, lo Space Weather Prediction Center della NOAA ha confermato l’arrivo della CME, previsto inizialmente tra il 20 e il 21 marzo, attraverso osservazioni notturne dei dati del vento solare. L’impatto terrestre, registrato successivamente dai magnetometri globali, ha innescato un allarme G1 seguito da un avviso specifico degli analisti SWPC, suggerendo che gli effetti della tempesta geomagnetica perdureranno anche nella giornata odierna, 22 marzo 2024.

Dopo un inizio di marzo piuttosto calmo, caratterizzato da una tempesta geomagnetica di classe G2 il 3 e solo alcuni brillamenti solari di classe M, l’attuale situazione suggerisce un’intensificazione dell’attività solare, probabilmente in concomitanza con l’avvicinarsi al picco del Ciclo solare 24.

Al centro dell’attenzione vi è la regione delle macchie solari 3615, caratterizzata da una dimensione contenuta ma da un’affascinante disposizione magnetica. Situata in una posizione privilegiata sul disco solare rivolto verso la Terra, questa regione solare si appresta a diventare un punto focale per la potenziale emissione di CME dirette verso il nostro pianeta. Nonostante fino ad ora abbia generato quattro brillamenti di classe M, incluso uno di magnitudo M7,4 rilevato oggi alle 07:36 UTC, questi eventi non hanno comportato l’emissione di CME. Tuttavia, l’evoluzione futura di questa regione potrebbe riservare sorprese, rendendola un elemento da monitorare attentamente nei prossimi giorni.