Alle prime ore della mattina, precisamente intorno alle 02:30 ora italiana del 23 marzo 2024, il Sole è stato teatro di un fenomeno astronomico straordinario. Due specifiche macchie solari, denominate AR3614 e AR3615, hanno simultaneamente generato un brillamento solare di notevole intensità, classificato come X1.1. Questo evento di lunga durata è stato accuratamente monitorato e registrato dal Solar Dynamics Observatory della NASA, che ha fornito immagini dettagliate dell’accaduto.
La particolarità di queste esplosioni simultanee, originate in punti distinti sulla superficie solare, risiede nella loro connessione fisica, altrimenti invisibile. Secondo l’astrofisico Tony Phillips, esperto del sito SpaceWeather.com, le traiettorie magnetiche quasi impercettibili presenti nella corona solare fungono da ponti tra alcune macchie solari, facilitando il trasferimento di instabilità esplosive da una all’altra. Questa interconnessione rende alcune esplosioni così simili da essere considerate “gemelle”. L’evento, che ha superato le 5 ore di durata, ha portato all’emersione di un’espulsione di massa coronale (CME) dall’atmosfera solare. I dettagli relativi alla direzione e ad altre specifiche di questo fenomeno rimangono in attesa di ulteriori dati forniti dai coronografi SOHO.
La Terra in attesa
Il 25 marzo potrebbe registrare effetti significativi sul campo magnetico terrestre a causa di una regione di interazione co-rotante (CIR) prevista per colpire il nostro pianeta. Questo annuncio, proveniente dai previsori dello Space Weather Prediction Center della NOAA, anticipa la possibilità di una tempesta geomagnetica di classe G1. Le CIR rappresentano zone di transizione tra correnti di vento solare di diverse velocità, caratterizzate dalla presenza di onde d’urto e campi magnetici compressi, elementi che possono contribuire alla generazione di aurore boreali.
I brillamenti solari, intense esplosioni sulla superficie del Sole, scaturiscono da improvvisi rilasci di energia magnetica, generando radiazioni elettromagnetiche in varie forme, inclusi raggi X e luce visibile, oltre a CME. La loro classificazione varia da A, la meno energetica, a X, la più potente, con i numeri a seguito che specificano l’intensità all’interno della classe. D’altra parte, le tempeste geomagnetiche, disturbi del campo magnetico terrestre causati dall’impatto del plasma solare sulla magnetosfera, possono influenzare le comunicazioni satellitari, le reti elettriche e la navigazione, oltre a creare spettacolari aurore. Questi fenomeni sono classificati dall’intensità G1 a G5, indicando la loro severità.